La Formula 1 arriva all’ultima curva della stagione e in casa Red Bull esplode una rivoluzione che lascia senza parole.
Il Gran Premio del Qatar ha regalato un weekend pieno di adrenalina, di quelli che, infatti, ti restano addosso anche molte ore dopo la bandiera a scacchi. Max Verstappen ha tirato fuori l’ennesima prova di forza, una di quelle che sembravano impossibili solo qualche settimana fa. Il campionato, che pareva già archiviato, si è improvvisamente riaperto. Ora l’olandese volante si presenterà all’ultimo Gran Premio della stagione con una chance concreta di conquistare un titolo mondiale che molti avevano già tolto dal tavolo.

Un colpo di scena che ha rimesso in moto le speranze dei tifosi e ha scosso il paddock in profondità. Però, mentre il Qatar ci consegnava un Verstappen determinato a non mollare, qualcosa si muoveva silenziosamente dentro la Red Bull. Una scelta pesante, quasi in controtempo rispetto all’euforia generata dall’ultimo risultato. La squadra, infatti, ha deciso di aprire una nuova era. E non si tratta di un semplice ritocco, ma di una rivoluzione vera e propria destinata a riscrivere equilibri che sembravano inattaccabili.
Red Bull cambia tutto all’ultimo Gran Premio della stagione
Una mossa che per molti arriva addirittura inattesa, considerando il momento, però la Red Bull è famosa per sorprendere quando meno te lo aspetti. Il punto di partenza di questo terremoto è il weekend di Yuki Tsunoda. In Qatar il giapponese ha mostrato segnali incoraggianti soprattutto nelle sessioni Sprint, dove è riuscito a tenere il passo con grande lucidità e a dare la sensazione di poter incidere.
Senza ombra di dubbio la sua velocità in alcune fasi è stata evidente, così come la capacità di adattarsi rapidamente a un tracciato complicato come quello di Lusail. Eppure, però, quanto fatto non è bastato a garantirgli il sedile anche per la prossima stagione. Un verdetto duro che ha spiazzato molti osservatori.

La Red Bull, insieme alla Racing Bulls, ha deciso di guardare oltre e programmare in modo aggressivo il futuro. Una scelta netta che mette fine a un ciclo e ne apre uno completamente nuovo. Il giapponese paga soprattutto la volontà del team di affidarsi a giovani profili ritenuti pronti a fare il salto. Il progetto, infatti, punta su due coppie che saranno protagoniste del 2026 e che rappresentano la nuova visione sportiva della scuderia. Da una parte Verstappen, che resta il leader indiscusso, affiancato da Hadjar. Dall’altra Lawson e Lindblad che formeranno la line-up Racing Bulls.
Una decisione così radicale nasce dalla volontà di costruire un percorso in prospettiva, lasciando spazio a piloti dal potenziale enorme. Certo, fa effetto vedere Tsunoda fuori dai piani dopo un weekend comunque positivo, però la Red Bull non ragiona mai nell’immediato. La squadra guarda sempre qualche curva più avanti, anticipa le mosse, studia il futuro come fosse una gara da interpretare giro dopo giro. Il Qatar, con tutta la sua intensità e con quella vittoria mancata ma non impossibile, ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo.
Ora l’attenzione si sposta sull’ultima gara della stagione, dove Verstappen proverà l’impresa mentre nel box si respira già aria di cambiamento. La rivoluzione è iniziata, silenziosa ma potentissima, e senza ombra di dubbio porterà la Red Bull in una direzione che farà discutere ancora a lungo.






