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Non gioca ma colpisce, così Sinner ha rovinato Pogacar: incredibile!

Tadej Pogacar continua a dominare il ciclismo mondiale, però nelle ultime ore il suo nome è stato messo in ombra da Jannik Sinner.

La notizia ha fatto immediatamente il giro del web, scatenando reazioni incred incredibili tra i tifosi del ciclismo, l’altoatesino è in grado di colpire anche quando non gioca. I fan di Pogacar non si aspettavano minimamente un paragone del genere. Pogacar viene considerato un fenomeno assoluto, un cannibale moderno capace di vincere ovunque metta le ruote, però questa volta a catturare l’attenzione è stata una frase apparentemente semplice, ma così potente da creare un’ondata di commenti e dibattiti.

Pogacar cannibale moderno
Tadej Pogacar sotto i riflettori (Foto IG @tadejpogacar – sportitalia.it)

I fan dello sloveno non potevano crederci, quasi increduli davanti a quelle parole arrivate da una delle figure più autorevoli del panorama sportivo italiano. Per capire come si sia arrivati a questo scossone mediatico bisogna infatti tornare alla presentazione del Giro d’Italia, un evento che ogni anno diventa occasione per analisi, pronostici e inevitabili confronti tra epoche e campioni. Tra i presenti c’era Davide Cassani, uno che non ha bisogno di presentazioni.

Pogacar tirato in ballo ma c’é chi lo difende

L’ex CT azzurro, che dal 2014 al 2021 ha guidato la Nazionale in giro per il mondo, è un uomo che vive di ciclismo da una vita intera. E quando parla lui, gli appassionati ascoltano senza fiatare, perché conosce il valore dei campioni e sa riconoscere il talento puro come pochi altri.

Cassani ha raccontato ancora una volta il suo percorso, ricordando di essere stato compagno di corridori leggendari come Stephen Roche e Claudio Chiappucci alla Carrera, o Moreno Argentin alla Gewiss-Bianchi. Una vita passata sulle strade, tra campioni veri, quelli che hanno scritto pagine indelebili del ciclismo mondiale. Ed è proprio per questo che le sue parole su Pogacar hanno avuto un impatto così forte. Non erano considerazioni casuali, ma il frutto dell’ammirazione autentica verso un atleta che sta rivoluzionando lo sport.

Tutto lasciava pensare a un commento scontato, al classico elogio verso l’ennesima impresa dello sloveno, e invece Cassani ha spiazzato tutti. Ha parlato di Pogacar come di una benedizione sportiva, l’apice che un appassionato possa desiderare. Ha rigettato con forza l’idea che il dominio del corridore UAE renda il ciclismo noioso, dicendo che anzi un campione così dovrebbe essere motivo di entusiasmo. E qui è arrivata la frase che ha fatto sobbalzare i tifosi, quella in cui un altro sport è entrato nel discorso in modo inaspettato, finendo per mettere Pogacar in ombra per qualche minuto.

Davide Cassani su Pogacar
Pogacar e Sinner annoiano? Come la pensa Cassani (Foto IG @tadejpogacar – sportitalia.it)

“Una noia? Non credo: io, anche quando guardo il tennis, non mi annoio mai a vedere Sinner quando vince… Così come non mi annoio se vedo un Van der Poel in un ciclocross, anche se so benissimo che vincerà ancor prima della partenza”. Una frase semplice, però destinata a far rumore. Perché infatti l’accostamento tra Sinner e Pogacar ha acceso immediatamente reazioni opposte: da un lato chi ha apprezzato il paragone tra fuoriclasse di sport diversi, dall’altro chi non ha gradito che il nome dello sloveno venisse inserito in un discorso dominato dal tennis.

Sinner, anche senza scendere in campo, è riuscito ancora una volta a catalizzare l’attenzione. Un paragone nato per esaltare Pogacar si è trasformato suo malgrado in un momento in cui l’altoatesino ha brillato di luce riflessa, quasi oscurando per un istante l’immagine dominante dello sloveno. I tifosi di Pogacar hanno preso nota, però la verità è che Cassani ha semplicemente parlato da intenditore puro: quando un campione vince, che sia su due ruote o su un campo da tennis, lo spettacolo non stanca mai.

E forse proprio questo, in fondo, è il punto che Cassani voleva far passare. Pogacar non annoia, esalta. Sinner non annoia, ispira. Due sport lontani, due fenomeni che non hanno bisogno di confronti per far parlare di sé. Però quando i loro nomi si incrociano, inevitabilmente, il rumore si sente eccome.

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