Marc Marquez è ormai un nove volte campione del mondo, tuttavia non tutto è stato rose e fiori per il fuoriclasse spagnolo.
Marc Marquez è un talento veramente cristallino, che nel corso della sua carriera ha dimostrato a più riprese di meritare di correre al vertice della MotoGP, vincendo e dominando gare e mondiali in lungo e in largo.

L’ultima volta che questo è accaduto è nel 2025, quando si è laureato per la nona volta nel corso della sua carriera campione del mondo della classe regina del motomondiale. Marc Marquez, però, non è solo il grande campione di cui vi stiamo parlando, ma anche un ragazzo, un uomo che ha sofferto moltissimo.
Proprio di questo abbiamo deciso di parlarvi all’interno di questo articolo, visto e considerato il fatto che si tratta di una scoperta che per i tifosi dello spagnolo e per gli appassionati di motociclismo è veramente amara: forse, a pensarci bene, le cose sarebbero potute andare decisamente in maniera diversa.
Marc Marquez, scoperta dolorosa: di cosa si tratta
Il passato di Marc Marquez, così come il presente, è caratterizzato in primissima battuta da un sacco di successi e soddisfazioni personali, ma anche da tante delusioni e dolori. A partire dal più grande di tutti, contraddistinto dall’infortunio di Jerez de la Frontera del 2020, che ha di certo contribuito a rendere la carriera di Marquez più difficile e complicata. Carriera che, fino a quel momento, risultati alla mano rasentava veramente la perfezione.

L’infortunio all’omero destro e il rapido rientro in pista hanno trascinato il numero 93 ex Honda verso un calvario che praticamente è durato – fra problemi fisici e unamoto poco competitiva – fino alla fine dell’annata motociclistica del 2023. Dopodiché, è avvenuta la tanto agognata e fondamentale risalita. In molti, ancora oggi che tutto questo è passato e archiviato, continuano a chiedersi se però sarebbe stato evitabile. A questa domanda ha provato a rispondere il Dottor Claudio Costa nel 2021, in un’intervista concessa a Motosprint.
Il fondatore della Clinica Mobile ha spiegato che le fratture dell’omero fanno fatica a guarire, e che “di certo non mi sarei permesso di farlo correre a Jerez la settimana dopo. Gli avrei detto ‘Caro marquez, io ti salvo la spalla, ti metto la placca, ma ci vediamo fra tre mesi a Misano’. Se avesse voluto rientrare in pista a tutti i costi, allora avrei messo un chiodo con due viti. Questo non è stato fatto, allora hanno fatto un altro intervento. Visto il ritardo della consolidazione, non aspettavo dicembre per operare, ma avrei anticipato”.






