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MotoGP a rischio, indiscrezione assurda: 2026 in bilico

La MotoGP si prepara al 2026, anche se in questo senso ci sarebbe qualche preoccupazione di troppo da considerare.

La MotoGP, da qualche settimana a questa parte, ha concluso definitivamente la stagione 2025, con tutti i titoli che sono stati assegnati. Chiaramente ha fatto tanto parlare di sé Marc Marquez, assoluto protagonista e dominatore del mondiale, laureatosi per la nona volta in carriera campione del mondo di motociclismo.

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MotoGP, brutte notizie (www.sportitalia.it – X LCR Team)

La sua supremazia ha investito pure il compagno di squadra Francesco Bagnaia, che non è praticamente mai riuscito a contrastare il fuoriclasse spagnolo della Ducati.

Adesso team e piloti si concentreranno sul 2026, che fra pochi mesi avrà effettivamente inizio. Anche se, a riguardo, sembrano esserci non poche preoccupazioni da tenere a mente. Scopriamo di cos asi tratta e perchè a riguardo vige ancora l’incertezza più assoluta.

MotoGP a rischio, ci sono brutte notizie: di cosa si tratta

Il GP di Thailandia, al momento, è a rischio. Questo perché all’interno del  circuito di Buriram si trova un centro di accoglienza per i profughi in fuga a causa della guerra fra Thailandia e Cambogia. A non avere un tetto sopra la testa sono migliaia di persone, che non avendo un altro luogo dove andare sono state inserite proprio all’interno del circuito in cui solitamente si disputa test e fine settimana di gara il motomondiale.

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MotoGP, la situazione in Thailandia rende difficile l’organizzazione del GP (www.sportitalia.it – X Thai Enquirer)

Nonostante il rinnovo di contratto fino al 2031, almeno per i test di febbraio 2026 è difficile pensare che i team potranno prendervi parte proprio in Thailandia. Rimane in discussione anche l’organizzazione di quello che sarà il week end di gara di debutto della prossima stagione, considerando il poco tempo a disposizione delle autorità per cambiare effettivamente le cose in questo senso. L’accordo di pace raggiunto lo scorso ottobre, grazie al supporto degli Stati Uniti d’America, sembra non aver portato a una soluzione più lunga di circa sessanta giorni.

Tantomeno le richieste di moderazione da parte dell’Unione Europea. E così la MotoGP rischia seriamente di cambiare rotta, o semplicemente annullare quello che dovrebbe essere non solo il luogo in cui effettuare i test, ma anche il primo Gran Premio del nuovo anno. Non è solo una questione di spazio e organizzazione, ma anche di sicurezza. Sicuramente in queste ore Liberty Media si starà chiedendo quale sia la soluzione migliore da considerare in questo senso. Staremo a vedere, comunque, cosa deciderà effettivamente di fare in vista di febbraio e marzo prossimi, quando il mondiale 2026 prenderà ufficialmente il via.

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