Aurelio De Laurentiis alla Supercoppa italiana ci tiene. Perché vale oltre 10 milioni di euro, con due partite da vincere.
E già questo basterebbe. Poi c’è la volontà (necessità?) di esportare ulteriormente il marchio Napoli. “From Napoli to World”, recitava il claim celebrativo del terzo Scudetto. Infine, la voglia di vincere. Che guarda caso, è il motore dell’esistenza di Antonio Conte.
Che i calciatori sa trascinarli.

La Supercoppa come un film
Strade diverse, per arrivare allo stesso risultato. Come in Vacanze di Natale ’83: chi viaggia in treno, chi in aereo, chi in auto, tutti a Cortina. Qualcuno in 2 ore e 54 minuti, Alboreto is nothing.
Dopo oltre 40 anni contiamo una sfilza infinita di film simili tra loro, con dei tratti ben delineati, che ritroviamo in questo “Natale nel deserto”. C’è la meta esotica, con le dune a far da cornice alle peripezie dei nostri connazionali, spavaldamente spaesati in un mondo totalmente diverso; c’è Conte-De Sica, elegante nell’espressione di aggressivi concetti. C’è la passione di tutti gli italiani. No, non quella, l’altra della sigla di Sportitalia Mercato. E pure qui, la trama è tutto sommato semplice: in finale ci vanno la vincitrice dello Scudetto e quella della Coppa Italia.
Il format della Supercoppa
Ma come i cinepanettoni, la critica fin qui è impietosa. “A cosa serve”, “ridateci il vecchio calcio”, “non interessa a nessuno”. Nostalgici del neorealismo o degli spaghetti western, del sacchismo o di Dario Hubner: il passato glorioso è una sirena. Ma questo format è il futuro. Anzi, è l’utopia di Galeano. “Ma ‘nche senso?”, direte voi (e se l’avete letta “alla Verdone” siete nel posto giusto). Secondo lo scrittore uruguayano, l’utopia è come l’orizzonte: più gli vai incontro, più si allontana. E quindi a cosa serve l’orizzonte? Ad andare avanti. La Supercoppa è la nostra utopia.
E a che serve? A sbigliettare. In un momento di totale bulimia del movimento calcistico italiano, con l’ultima vendita dei diritti tv pagata 900 milioni di euro, l’Arabia val bene una trasferta. Come i cinepanettoni hanno trascinato per anni l’industria cinematografica italiana, così fa oggi la Supercoppa (stesso discorso per la sorellina Milan-Como da giocarsi a Perth). E forse soltanto tra qualche anno, ripensando ad Allegri ed Oriali a bordocampo come ad un incrocio tra automobilisti incazzati in stile SPQR (tra i capostipiti del genere), ci ricorderemo di quanto fossimo felici. E di come, in qualche modo, sia stato tutto parte del Natale 2025. Auguri a tutti.






