Home » Motori » MotoGP, svelato il grande segreto: paddock in subbuglio

MotoGP, svelato il grande segreto: paddock in subbuglio

In MotoGP è stato svelato il vero segreto che ha finito per mandare il paddock é in subbuglio, il risultato é già scritto: ecco chi vince.

Nel paddock della MotoGP, in queste ore, non si parla d’altro. L’aria è quella delle grandi rivelazioni, infatti tra box, hospitality e briefing tecnici è emerso un dato che sta facendo parecchio rumore. C’è la sensazione diffusa che il gioco sia ormai scoperto e che, almeno sulla carta, si sappia già chi parte con un vantaggio enorme. Però, come spesso accade nel motociclismo, il punto non è solo il nome del vincitore, ma il perché di un dominio così evidente.

MotoGP svelato segreto
In MotoGP si conoscono già i vincitori, paddock in subbuglio (Foto IG @everythingmotoracing – sportitalia.it)

Per capire davvero cosa sta succedendo bisogna guardare oltre i piloti, oltre le strategie di gara e persino oltre le gomme. Il vero segreto è nascosto sotto le carene, nel cuore pulsante dei prototipi. Negli ultimi tempi qualcuno lo sussurrava, altri facevano finta di niente, ma ora i numeri parlano chiaro. I prototipi con motore V4 hanno vinto 44 delle ultime 50 gare della MotoGP. Tradotto, significa un impressionante 88% di successi. Un dato che da solo basterebbe a spiegare il subbuglio che si respira nel paddock.

Tutto scritto: ecco chi vince in MotoGP

I motori non sono tutti uguali e questo era facilmente ipotizzabile ma c’è, un vero e proprio segreto svelato in queste ore. Non è tutto, però, perché lo stesso schema tecnico ha fatto segnare anche le velocità massime più elevate in 47 delle ultime 50 gare, pari al 94%. Questo vuol dire che, nella stragrande maggioranza dei casi, le moto più veloci sul dritto condividono la stessa architettura di motore. A questo punto la domanda sorge spontanea: è solo una questione di potenza? La risposta è sì, ma sarebbe riduttivo fermarsi lì.

I motori V4 sono effettivamente un po’ più potenti rispetto ai quattro cilindri in linea. Il divario non è enorme, senza ombra di dubbio, ma in MotoGP si lavora su differenze infinitesimali. Qui anche un piccolo vantaggio diventa decisivo, soprattutto quando si parla di accelerazione, velocità di punta e gestione dell’erogazione. Quella leggera potenza in più, infatti, può fare la differenza tra un sorpasso riuscito e uno tentato a metà.

MotoGP motore V4
Svelato il segreto del motore V4 in MotoGP (Foto IG @brothers_garage_official – sportitalia.it)

Dal punto di vista tecnico, il V4 offre vantaggi strutturali molto concreti. L’albero motore è più corto rispetto a quello di un quattro in linea, quindi risulta più rigido e resistente. Questo si traduce in una risposta più precisa e in una migliore gestione delle sollecitazioni ad altissimi regimi. Anche il telaio beneficia di questa configurazione, perché avendo solo due cilindri disposti lungo l’asse longitudinale della moto, invece di quattro, è più semplice ottenere una rigidità strutturale ottimale.

C’è poi il tema degli attriti interni. Un V4 lavora con tre cuscinetti principali, mentre un quattro in linea ne richiede almeno cinque. Meno attrito significa maggiore efficienza meccanica e, alla fine, più cavalli che arrivano realmente alla ruota. Inoltre, con le bielle adiacenti che condividono lo stesso perno dell’albero motore, si riduce la coppia del bilanciere, migliorando ulteriormente il comportamento dinamico del propulsore.

Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda l’equilibrio. Una V di 90 gradi ha un equilibrio primario perfetto, quindi non necessita di un albero di bilanciamento. Questo dettaglio riduce le masse in movimento e l’inerzia complessiva, rendendo il motore più reattivo. In pista, questo si traduce in una moto più agile nei cambi di direzione e più stabile nelle fasi critiche della guida.

Ecco perché, alla luce di questi elementi, il paddock è in fermento. Non si tratta di una moda o di una semplice coincidenza statistica, ma di una superiorità tecnica costruita su tanti piccoli vantaggi messi insieme. In MotoGP, infatti, non vince chi ha un’idea geniale, ma chi riesce a sommare dettagli minimi fino a creare un pacchetto imbattibile. E oggi, senza ombra di dubbio, il motore V4 rappresenta il cuore di quel pacchetto vincente.

Change privacy settings
×