Francesco Totti, clamoroso retroscena: il club che sognava da bambino

Francesco Totti, intervistato dal Guardian, ha parlato della sua carriera e ha svelato un retroscena che in pochi conoscevano

Francesco Totti
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Francesco Totti ha dedicato una carriera intera alla sua squadra del cuore, la Roma, diventando probabilmente il giocatore più iconico della storia dei giallorossi. L’ex capitano si è ritirato ormai 5 anni fa ed ora ha intrapreso la carriera di talent scout, ma più di una volta ha raccontato alcuni retroscena durante le interviste.

L’ultima è stata rilasciata ai microfoni del “Guardian” e l’idolo dei tifosi giallorossi ha svelato di aver avuto un momento da giovane in cui ha desiderato trasferirsi a un altro club, ovvero il Milan di Berlusconi: 

Il Milan è stato l’unico club in cui ho fantasticato di giocare. Ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia stessa testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero così giovane, sapevo di avere tempo”.

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Francesco Totti e la differenza tra Mondiale e Scudetto

Il rigore ai Mondiali
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Totti ha poi rifiutato anche una proposta del Real Madrid, club che gli ha fatto a lungo la corte nel momento in cui la sua carriera era all’apice. L’ex capitano della Roma è riuscito dove tanti hanno fallito, ovvero vincere lo scudetto in giallorosso e il mondiale con la Nazionale nel 2006.

Per la maggior parte dei calciatori la vittoria della Coppa del Mondo rappresenta il traguardo più importante, ma non per l’ex numero 10: “Il Mondiale è la massima vetta per ogni calciatore, ma io credo che questo valga per quei calciatori che ogni anno vincono, tipo quelli della Juventus, piuttosto che per quelli che vincono poco o niente. Per me la cosa più bella vinta in carriera è stata lo Scudetto del 2001. Il mio cruccio più grande è non aver vinto il secondo”.

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Totti ha poi parlato del suo addio al calcio e anche delle differenze tra i suoi tempi e quelli più recenti: “Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Oggi c’è più business. Vai dove puoi fare più soldi“. Un messaggio che inquadra la triste realtà di un calcio senza più bandiere.

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