Zlatan Ibrahimovic, duro sfogo sul razzismo: insultato e ammonito

Nella sua ultima intervista al Corriere della Sera Zlatan Ibrahimovic ha parlato anche di razzismo: il suo racconto sul match dell’Olimpico

Zlatan Ibrahimovic
Lapresse

Da quando è tornato in Italia Zlatan Ibrahimovic è diventato ancor di più l’uomo simbolo del Milan. Lo svedese, quando aveva lasciato il nostro campionato, era ancora uno dei molti campioni presenti in Serie A.

Ora invece è uno degli ultimi reduci di quella generazione di fenomeni ed oltre a trascinare i rossoneri in campo ha deciso di parlare apertamente della sua vita e dei problemi del nostro calcio come mai aveva fatto.

Nella sua ultima intervista rilasciata al Corriere della Sera Ibra ha raccontato alcuni episodi della sua vita calcistica e non, svelando dei retroscena di mercato come anche altre cose che lo hanno infastidito non poco. Si va dagli avversari più scorbutici in campo al problema razzismo, secondo lui ancora troppo presente negli stadi italiani.

LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, Maldini con il cerino in mano: il big scappa

Zlatan Ibrahimovic, il racconto di Roma-Milan: “Mi hanno insultato e sono stato ammonito”

Ibra
Lapresse

A proposito della questione razzismo l’attaccante svedese ha citato un match di questa stagione che lo ha visto coinvolto, ovvero quel famoso Roma-Milan in cui dopo aver siglato la rete del vantaggio è stato ammonito dall’arbitro per un’esultanza ritenuta provocatoria:

“Mi gridano zingaro? L’ultima volta è successo a Roma. Per l’esultanza dopo un gol. Cinquantamila persone mi gridavano zingaro, e l’arbitro ha ammonito me. Se l’Italia è un paese razzista? Il razzismo è ovunque, anche in Svezia”.

Ibra però è stato anche chiamato in causa per aver rivolto in passato alcune frasi offensive nei confronti di Lukaku, parlando dei riti voodoo di sua madre. Ecco la sua versione sull’episodio incriminato:

LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, doccia gelata per Pioli: “Nessun rinforzo a gennaio”

“Io sono cresciuto nel ghetto di Malmoe, e quando qualcuno mi viene sotto a testa bassa, lo metto al suo posto. Così l’ho colpito (Lukaku, ndr) nel suo punto debole: i rituali della mamma. E lui ha perso il controllo”. Lo svedese ha poi scherzato, dicendo di averne passate di tutti i colori dopo quel derby.

Change privacy settings
×