Fiorentina, Rocco Commisso è una furia: le sue parole su Vlahovic

Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso è tornato a parlare della situazione legata a Vlahovic senza risparmiare critiche al sistema

Rocco Commisso
Lapresse

La sua Fiorentina è una delle sorprese più grandi di questo campionato e, dopo due stagioni complicate, Rocco Commisso può finalmente sorridere grazie alle prestazioni della viola in campionato.

Con l’ultima vittoria ottenuta contro la Sampdoria la squadra toscana si è portata a ridosso delle zone calde, entrando di diritto a far parte del gruppone che comprende anche Roma, Juventus, Lazio e Bologna.

Il presidente americano proprio oggi ha rilasciato un’intervista a Radio 24 durante la quale, con il suo consueto modo di fare, ha parlato dell’andamento della sua squadra ma anche di temi delicati come la vicenda delle plusvalenze false ed il contratto di Vlahovic.

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Fiorentina, Rocco Commisso avvisa le pretendenti per Vlahovic: “Esigo rispetto”

Vlahovic
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Il patron viola ha ribadito il concetto secondo il quale il “male” del calcio attuale sono i procuratori. Anche per quel che riguarda il caso Vlahovic, sono proprio i suoi agenti a spingere per farlo lasciare Firenze:

“Come si fa a continuare così? Sono sotto scacco di gente che vuole mandare via Vlahovic. Guardate cos’è successo con Donnarumma. Con Gattuso abbiamo avuto un caso di doppia rappresentanza ma è una cosa che deve finire! Non si può fare così”.

Poi Commisso attacca anche i club che stanno tentando di convincere il suo bomber promettendogli salari e prospettive più importanti: “Io non mi faccio ricattare da nessuno, se mi posso tutelare legalmente lo faccio. Voglio dire a Juventus, Arsenal, a tutto il mondo che la Fiorentina è padrona del cartellino di Vlahovic. Io ho sempre pagato, non sono uno di quelli che non paga stipendi da mesi, e voglio rispetto“.

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Secondo il presidente della Fiorentina bisognerebbe importare il modello americano, dove i procuratori guadagnano solo una piccola percentuale sullo stipendio degli assistiti e non sui trasferimenti. E per quel che riguarda la vicenda delle plusvalenze chiosa: “I soldi che le società fanno devono riflettere quelli che sono nella società. Come succede che hanno 400 milioni e poi fanno debiti? Negli ultimi mesi la Juventus ha perso 1 miliardo di euro. In America è tutto diverso, ma queste questioni influenzano anche me perché io sono un competitor, competo con loro e ci vogliono regole per tutti”.

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