Zverev in campo dopo la paura: “Il peggior momento della mia vita”

Zverev in campo dopo la paura: “Il peggior momento della mia vita”. Ill tedesco rientra nell’ATP 100 di Indian Wells e si pente

Il BNP Paribas Open di Indian Wells, primo ATP 1000 dell’anno, ha perso Novak Djokovic che è stato depennato poco prima del via, ma ha riguadagnato Alexander Zverev. Il tedesco, numero 3 al mondo è uno dei favoriti, ma poteva guardare tutti in tv.

Zverev in campo dopo la paura (ANSA)

La squalifica subita ad Acapulco dopo la violenta aggressione nei confronti dell’arbitro alla fine di una partita di doppi poteva essere molto più pesante. E invece gli è stata concessa la condizionale e sarà di nuovo subito in campo nonostante molto colleghi avessero chiesto mano pesante.

Lui sa di essersi salvato e nella conferenza stampa che ha preceduto il torneo statunitense lo riconosce. “Il più grande errore che abbia mai fatto nella mia carriera. So che sono consapevole e scusarmi non è abbastanza. Mi sento molto in imbarazzo ma sono un essere umano, e posso sbagliare, come sbagliamo tutti, e vi posso garantire che non si ripeterà più. È stato il peggior momento della mia vita e della mia carriera”.

Zverev in campo dopo la paura: “Mano morbida? l’ATP ha fatto come in passato”

Intervistato dalla BBC, Zverev ha detto di sperare nel perdono da parte del pubblico e ha ricordato le enormi pressioni alle quali sono sottoposto gli atleti professionisti. Non è una giustificazione: “So di poter far meglio di così, devo imparare da quanto è accaduto e fare in modo che quello che è successo non accada più. Farò di tutto per mantenere questa promessa a me stesso e a tutti gli altri”.

Alexander Zverev
Alexander Zverev (La Presse)

Ma come giustifica la mano morbida dell’ATP?: “Credo che l’ATP abbia guardato a simili episodi che sono accaduti in passato. Ci sono stati episodi in cui alcune persone erano state ferite fisicamente, la decisione presa in quelle occasioni è stata simile alla decisione presa contro di me. Quello che ho fatto è terribile, ma non avrei mai fatto male a nessuno. Se dovesse succedere di nuovo, comunque, mi sarò meritato la squalifica, perché vorrà dire che non ho imparato nulla dai miei errori passati”.

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