ESCLUSIVA SI Cobolli Gigli: “Intercettazioni? Escono al momento opportuno…”

Dopo la travolgente tripletta di Di Maria in Europa League a Nantes, la Juventus cerca nuove gioie e certezze nel derby di Torino: questa sera alle 20:45 inizierà la sfida ai granata di Juric. Per l'occasione, Allegri ha recuperato la gran parte degli infortunati, Pogba compreso: indisponibili lo squalificato Locatelli, oltre agli infortunati Kaio Jorge, Milik e Miretti.

La redazione di SPORTITALIA ne contattato in esclusiva con l'ex presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli

Che significato ha questo derby, in questo momento?

"Il derby è sempre il derby: è importante per entrambe le squadre. Riprendo le parole di Allegri: se la Juventus va a giocare in punta di piedi, rischia di non venirne fuori bene, perché il Torino è una squadra che aggredisce, che fa pressing, con un tecnico che ha migliorato molto il modo di stare in campo dei suoi".

Che partita si aspetta?

"Mi aspetto una partita combattuta, Il Torino non sarà attendista, cercherà il gol. La Juventus, al di là dei problemi sorti quest'anno, arriva da risultati positivi, per ultimo quello di Nantes dove Di Maria è stato l'assoluto protagonista, da campione. Al Toro mancano alcuni giocatori, come Vlasic, ma ha una rosa ben strutturata per far fronte alle assenze". 

Allegri sta ritrovando giocatori importanti.

"Allegri incredibilmente può avere la quasi totalità del gruppo a disposizione. Addirittura con Pogba in panchina: finalmente avrà problemi di abbondanza. Unico neo la squalifica di Locatelli, mi auguro che Paredes riesca a fare una buona prestazione: fino ad ora ha avuto un rendimento altalenante".

Che cosa può dare Pogba a questa Juventus?

"Per il derby mi stupirebbe vederlo titolare, ma anche se giocasse più di 15-20 minuti. Il suo ritorno è un fatto positivo sotto molti aspetti, dà morale. Così come quello di alcuni attaccanti: fa differenza avere a disposizione Di Maria, Chiesa e Vlahovic oltre ai vari Kostic e Cuadrado. L'importante è che questo attacco venga supportato da una difesa solida".

Se lei fosse il Presidente oggi, che farebbe con Di Maria?

"Fino a quando Di Maria si infortunava ogni due minuti, era difficile avere un'opinione su di lui. Il Di Maria tornato dai Mondiali ha dimostrato di essere un grande campione. Tocco di palla e visione di gioco impressionanti. Fossi il Presidente della Juve, cercherei di trattenerlo ad ogni costo un ulteriore anno. Ma c'è da capire quali garanzie ci saranno al termine del faticoso iter giudiziario a cui stiamo assistendo. Poi c'è un altro fattore da considerare".

Quale?

"Mi sembra di aver capito che alla sua famiglia la città di Torino stia piacendo molto. Questo aspetto non è da sottovalutare e potrebbe convincere il Fideo a rimanere un ulteriore anno alla Vecchia Signora, tardando un po' il ritorno in patria. Sempre che come dicevo, dopo i corsi e ricorsi vari ci siano le condizioni per trattenerlo".

A proposito della situazione giudiziaria, che idea si è fatto di questa situazione?

"In questo momento la Juve ha 15 punti di penalizzazione e vediamo cosa succederà al Coni. Mi sembra di aver capito che gli avvocati difensori bianconeri abbiano delle carte da giocare sulla sentenza, che mi ha stupito, visto che i punti richiesti erano 9. Dire come finirà è impossibile. Credo di poter dire che qualcosa nella Juventus non abbia funzionato negli anni passati. Aggiungo una cosa però".

Prego.

"Non dovrebbe essere perseguita la società. Gli azionisti hanno ripianato le perdite versando centinaia di milioni di euro negli anni. Se qualcuno avesse sbagliato nella gestione, forse sarebbe più giusto che a pagare fossero le persone fisiche, non la Juventus come società. Naturalmente mi auguro che anche le persone coinvolte ne possano uscire bene".

Da tifoso, cosa le ha dato dispiacere in questo periodo?

"Quello che è molto fastidioso è che al momento opportuno escano le 'spifferate'. Non si sa bene da dove, diciamo così ironicamente. Che non contribuiscono a migliorare il morale di chi le legge. Le intercettazioni sono dovute, ma altrettanto dovuto sarebbe il riserbo su di esse. Sarà un caso, ma spesso emergono prima di partite importanti".

Allegri è l'uomo giusto dal quale ripartire, ricostruire il prossimo anno?

"Sono testardo, dico che sia giusto andare avanti con Allegri fino alla fine del suo contratto. Non posso dimenticarmi dei 5 scudetti che ha portato alla Juventus: se andava bene prima, ora non cambia. Anzi, forse se fosse rimasto, avrebbe fatto un percorso migliore di quello che la Juventus ha fatto con Sarri prima e Pirlo poi. Mi sembra che la dirigenza abbia fiducia in lui".

Se l'è guadagnata, a dispetto delle critiche?

"La strada della Juve con Allegri è stata più che dignitosa. Senza la penalizzazione sarebbe seconda. E vedo solo il Napoli che sta facendo grandi cose, le altre hanno balbettato tutte quante. Il Milan ha avuto periodi bui, l'Inter alterna vittorie a match in cui non fa nulla di buono. Nessuna brilla più delle altre. Allegri va tenuto".

Hojlund è accostato alla Juve. Le piacerebbe vederlo in bianconero?

"Quello che mi auguro è che la società punti sempre di più sui giocatori italiani. Mi sembra che il settore giovanile stia facendo un ottimo lavoro e la dimostrazione sono i vari Miretti e Fagioli, che stanno facendo bene in prima squadra. La Juve deve ritrovare un percorso che porti ad avere un bilancio sano ed in salute, come quello che ha fatto il Napoli. Magari confermando chi c'è già dove possibile, come Di Maria".

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