Calcio italiano: mancanza di talenti… o di fiducia?

Evoluzione o involuzione del calcio italiano, mancano i talenti o la fiducia? Nelle ultime settimane non sono mancate le critiche e i pareri discordanti sul fronte nazionale riguardanti i convocati da Roberto Mancini per le qualificazioni a Euro2024. Il Ct azzurro è andato a pescare lontano dallo stivale un giovane e promettente talento, l’oriundo italo-argentino Matteo Retegui. Ma realmente l’Italia stenta a sfornare talenti al giorno d’oggi? Chi sono i giovani che potrebbero risultare facilmente appetibili per un futuro azzurro non molto lontano?

I talenti in difesa

Ormai anche i nativi dei ultimissimi anni ‘90 appaiono maturi al punto tale da quasi non fornire garanzie per l’imminente futuro. Si guarda speranzosi al nuovo millennio, ma si punta il dito verso un sistema che non mostra fiducia nei giovani talenti italiani.
Si, esistono e sono tanti. Alcuni sono riusciti a sgomitare e mettersi in luce nei grandi club, altri attendono ancora il grande momento.
L’Atalanta da anni detiene il primato come miglior scopritrice di talenti. Li adocchia, li cresce e poi attira l’attenzione delle big. Giorgio Scalvini, difensore classe 2003 rientra a mani basse tra le migliori promesse del nostro calcio, rendimento costante e minutaggio in Serie A in crescita. Nello stesso ruolo viene impiegato anche Memeh Caleb Okoli anch’esso nel club bergamasco, il ventunenne di origini nigeriane è cresciuto nel vivaio nerazzurro. È tornato a casa dopo le esperienze in Serie B con la Spal e la Cremonese.
Anche il sud riserva piacevoli sorprese, a Lecce brillano i giovani. Antonino Gallo, difensore di Palermo ventitreenne, ha fatto il suo esordio in nazionale under21 pochi giorni fa. E in Under 21 fanno bene anche due tesserati della Salernitana, due tesori che i granata ben custodiscono nel reparto arretrato. Lorenzo Pirola e Matteo Lovato il quale ha inciso la sua firma anche nel tabellino dei marcatori.

I talenti a centrocampo

A centrocampo splende il 2003 Fabio Miretti in forza alla Juventus che ha già superato i 900’ di gioco in Serie A, la sua stessa maglia la indossa Nicolò Fagioli il quale dal 2021 permette di far rifiatare i bianconeri con giocate da vero esperiente seppur nato nel 2001. La Lazio punta gli occhi su di lui, ma l’Empoli se lo tiene stretto, è Jacopo Fazzini un 2003 di grandi prospettive ad acclamarlo anche Maldini che lo corteggia con la maglia rossonera in mano.

I talenti in attacco

Il Lecce da fiducia anche a Lorenzo Colombo centravanti del 2002 cresciuto nel vivaio del Milan che alla sua prima stagione al Lecce ha già collezionato 25 presenze, 5 gol e 2 assist; sua la doppietta messa a segno nell’ultima uscita degli azzurri dell’Under 21 contro l’Ucraina.
Li davanti fa gola a molti il più caro gioiellino dell’Empoli, per Tommaso Baldanzi è prevista una vera e propria asta al rialzo nella prossima sessione di mercato. Grazie alla sua immensa padronanza in campo e tecnica sopraffina, il fantasista classe 2003 si è fatto notare in questa stagione attirando su di se l’interesse dell’Italia intera. In lista d’attesa per l’estate club del calibro di Inter, Juventus e Napoli ai quale secondo le ultime indiscrezioni si sarebbe aggiunta anche la Lazio. L’Empoli sorride e valuta silenziosamente.

Quindi…

Insomma, quelli sopracitati sono solo alcuni dei molteplici esempi dei giovani talenti italiani che il nostro calcio e la nostra nazionale hanno a disposizione. Come detto, sono coloro che tra talento e fortuna sono riusciti a emergere o sono in procinto di farlo, ma la verità sta nel fatto che ciò che non collima con le potenzialità di questi giovani è il sistema calciato che vige in Italia. Ancora tanti, sconosciuti talenti rimangono tali.

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