Juventus, più in fondo di così non si può

Ieri sera la Juventus ha toccato forse il punto più basso della stagione. Nonostante la stagione condita da numerosi delusioni, il 4-1 di Empoli arrivato subito dopo il -10 comminato dalla CAF, è davvero un ko storico in negativo. La formazione di Allegri dopo la penalizzazione è crollata senza lasciare spazio a dubbi: la stagione è definitivamente compromessa. E non sono solo le questioni extracampo ad incidere, ma pure una gestione sportiva disastrosa.

ALLEGRI, LA TUA JUVENTUS NON È ALL’ALTEZZA

Al di là delle giustificazioni dell’extracampo, evidenti, comprensibili. Tanto pesanti che hanno smosso anche il Ministro Abodi a spingere il mondo dello sport ad una riforma del suo ordinamento giudicante, la Juventus di Allegri è una squadra insufficiente. È vero, i bianconeri sono secondi sul campo, ma la Juventus ha fallito ogni aspetto della sua stagione. I bianconeri sono usciti dalla lotta scudetto nei primi mesi dell’autunno. Hanno fallito il superamento del girone di Champions League, collezionando la miseria di 3 punti e subendo l’umiliazione del KO contro il modesto Maccabi Haifa. Nella seconda parte, quando Allegri ha rimesso a posto i cocci della dura sanzione di -15, è avanzato a fatica fino alla semifinale di Europa League, fallendo l’accesso in finale. E prima era arrivato il KO anche in semifinale di Coppa Italia.

Non basta quindi la situazione fuori dal campo a spiegare questa Juventus, bruttissima da vedere in campo. Le colpe vanno ricercate anche nelle scelte di mercato indirizzate dal tecnico Max Allegri, che poi ha fallito anche durante la stagione. La Juventus ha mancato più volte la possibilità di esonerare il tecnico, protetto dal mega contratto garantitogli dall’ex presidente Agnelli. E sono proprio gli ultimi anni della gestione Agnelli ad aver creato questa crisi. Le scelte politiche, gestionali, tecniche dell’ultimo tratto dell’avventura di Andrea Agnelli hanno di fatto creato le situazioni extracampo che sono costate per ora 10 punti alla Juventus, e forse molti altri con il filone stipendi in arrivo. Non solo, sono costati una pesantissima situazione tecnica con contratti pesanti e lunghi a giocatori avanti con l’età e che non hanno evidentemente più nulla da dare.

IL FUTURO NON PUÒ ESSERE ALLEGRI

Allegri ha fallito. Non capitava dal biennio di Rino Marchesi, nel post Trapattoni e Platini, che un tecnico della Juventus non vincesse nemmeno un trofeo. Claudio Ranieri tra il 2007 e il 2009 nominalmente non raggiunse lo stesso risultato negativo solo perché venne esonerato. Di fatto a nessun tecnico bianconero però è stato mai perdonato un biennio intero senza coppe. Ecco perché sarebbe assurdo da parte della proprietà dei bianconeri insistere con la seconda esperienza di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus.

Ripartire da figure nuove, moderne e preparate è un imperativo. Ecco perché sarebbe giusto fare un sacrificio economico e far accomodare Allegri fuori dalla Continassa. Deve essere il nuovo establishment bianconero, costituito da Calvo, probabilmente Giuntoli e chissà chi altro, a scegliere la guida tecnica per la rinascita della Juventus. La Juve merita più di questo, merita un tecnico che la sappia far vincere divertendo perché questo richiede il calcio moderno. La Vecchia Signora merita scelte tecniche intelligenti, basate sull’aspetto tecnico, non sull’equilibrio dei bilanci e sulla riconoscenza per quello che è stato e non può essere più perché gli anni passano per tutti.

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