Longari: “Milan, non sprecare tutto. Quella telefonata di Pioli…”

Nel consueto appuntamento con l’editoriale del venerdì, il Direttore di Sportitalia.com Gianluigi Longari fa il punto della situazione sulla possibile rivoluzione che potrebbe coinvolgere la nostra serie A nelle prossime settimane. Di seguito l’articolo integrale.

Può piacere o non piacere, può riscuotere consensi o critiche, ma il progetto del Milan esiste e sta prendendo forma in maniera sostanziale. L’idea alla base, ispirata dalle considerazioni di Pioli in relazione alle difficoltà della passata stagione, è stata legata alla ricerca di qualità. Innalzare il livello tecnico in ogni reparto per avere vie d’uscita anche nelle situazioni in cui le dinamiche tattiche non riescono a fare la differenza. E’ vero che il sacrificio di Tonali è stato doloroso, ma forse lo sarebbe stato di più se i protagonisti di una cessione fossero stati gli altri top player riconosciuti come tali dall’universo rossonero.

Ed allora bando ai sentimentalismi, e largo alle idee che nei programmi rossoneri dovrebbero ottemperare all’obiettivo di cui sopra.

Queste ore sono quelle in cui verrà definito con ogni probabilità l’acquisto di Pulisic: una trattativa a singhiozzo, nella quale il Milan ha lasciato al Chelsea il tempo di comprendere che qualsiasi destinazione diversa da quella rossonera sarebbe stata rispedita al mittente dal diretto interessato. Poi la doppia proposta che ha fatto centro e che porta a compimento un triangolo made in USA, tra club che cede, club acquirente e calciatore, che non poteva avere realisticamente un esito diverso da quello che si sta per materializzare.

Il ruolo di Pioli è di grande rilevanza anche nella caccia alla valvola della squadra. Nelle idee del gruppo di lavoro rossonero, il calciatore in questione è Tijani Reijnders, ma per fare in modo che il corteggiamento possa avere buon esito serve uno sforzo ed è necessario farlo in fretta.

L’olandese è affascinato da quanto il Milan gli ha prospettato, con tanto di lungo contatto diretto con l’allenatore rossonero verificatosi nello scorso weekend. É quindi vero che il centrocampista dell’AZ sarebbe orientato a sposare la causa, ma lo è altrettanto che la distanza tra le parti debba essere colmata il prima possibile per evitare che i milioni della Premier possano far recedere dalla cotta estiva che sta coinvolgendo le due parti in causa.

La prima richiesta degli olandesi è pari a 25 milioni ed il Milan, nel momento in cui pubblichiamo, non ha ancora alzato l’asticella dai suoi 19 milioni di euro: Furlani (che conduce la trattativa in prima persona) lo farà, ma è opportuno non correre rischi.

Anche perché la realtà sui contatti con il Barcellona è diversa da una professione di fede rossonera del centrocampista, ma è stata legata ad una scelta di Xavi che ha preferito insistere per Oriol Romeu come sua personale prima scelta dopo avere perso l’opportunità Brozovic.

Sul fronte Inter, mancano i soldi ma non le idee e la fantasia. Non si spiega altrimenti la sessione di mercato che Ausilio e Marotta stanno producendo, finanziandola non con i risultati sul campo che pure avrebbero giustificato un minimo di investimento, ma con i colpi azzeccati dodici mesi fa. Onana arrivato a zero, nello scetticismo generale, si è dimostrato uno dei migliori portieri dell’ultima Champions League e produrrà una plusvalenza di quasi 60 milioni di euro. Cifra che unita ai “pagherò” ai quali la dirigenza dovrà porre rimedio con ulteriori operazioni “illuminate”, finanzierà in primis il ritorno di Lukaku e chissà che altro. Per inciso, l’idea Samardzic resta viva nonostante il colpo Frattesi, e qualcosa significherà. Certo, il fatto che spesso e volentieri dopo un solo anno di permanenza, i nerazzurri si trovino costretti (Hakimi docet) a rinunciare ad un giocatore che si afferma ai massimi livelli, la dice lunga sulla rincorsa costante alla sopravvivenza cui l’attuale proprietà condanna il proprio progetto sportivo. L’idea Trubin parte da lontano, e incontra sostanziale gradimento per caratteristiche ed età del diretto interessato: una chiamata quasi naturale che l’Inter non ha intenzione di lasciarsi sfuggire, a patto che le pretese economiche dello Shakhtar minacciate dal suo direttore sportivo non rendano l’incastro impraticabile.

Impostazioni privacy