Criscitiello: “Allegri ha stufato, Garcia è un mistero”

Nel consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.com, il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha analizzato nel dettaglio l’inizio del campionato, spingendosi in aspre critiche nei confronti di alcuni degli allenatori della massima serie.

Resto della mia idea: se non arriviamo a metà ottobre non si posso dare giudizi e serve tanto equilibrio. Quando parte una nuova stagione ci vuole sempre tempo prima di capire che direzione prenderà la stagione. Ovviamente, di domenica in domenica, bisogna giudicare e non possiamo aspettare un mesetto per esprimere le prime opinioni. Il primo dato di fatto è che Allegri sbaglia tutte le partenze. Ultimamente anche gli arrivi e la fase di crociera ma questo è un altro punto. La Juventus non può non lottare per lo scudetto se non gioca neanche le coppe. Quello che dice Allegri è fuori da ogni logica. Se sei la Juventus devi sempre giocare per vincere lo scudetto, poi lo vince un’altra squadra ci sta ma partire per rientrare solo tra le prime 4 quando sei senza punti di penalizzazione vuol dire che hai perso il dna vincente. Con il Sassuolo abbiamo rivisto la Juventus peggiore e Allegri ormai ha talmente stufato che i tifosi neanche lo criticano più. Cosa ancora più grave. Hanno fatto l’abitudine ai disastri della Juventus ma fasciarsi la testa a fine settembre non è consentito. L’arrivo di Giuntoli ha portato poco o nulla. Finora non ha inciso sul mercato e neanche nella gestione del campo. La Juve si riprenderà, anche perché fare peggio diventa difficile. 

Alla Lazio hanno gli stessi pensieri. Solitamente Sarri si lamenta di anticipi, posticipi e calendari ma questa volta la Lega Calcio gli aveva servito un assist importante. Lecce fuori, Genoa e Monza in casa. Fuori Napoli e Juve. 1 punto con tre piccole non è consentito. Una partenza del genere non te la puoi permettere se l’anno prima hai conquistato un posto in Champions e hai fatto vedere un grande calcio. E’ vero che Sarri ha bisogno di tempo per incidere ma mentre la squadra apprende la teoria e prende appunti, bisogna portare il fieno in cascina. La Lazio non c’è e questa classifica non era ipotizzabile alla vigilia. Bisogna fare in fretta e fare punti anche quando non si brilla. 

Il Napoli perde due punti anche a Bologna e l’Inter capolista sembra lontanissima, come lo era la stessa Inter dal Napoli un anno fa. Tutto quello che scrivevamo in piena estate si sta confermando. I tifosi, sulle ali dell’entusiamo, hanno dato poco credito alle partenze di Spalletti e Giuntoli (oltre quella di Kim) ma se ad una squadra Campione d’Italia togli testa e braccia puoi anche lasciare i piedi ma comunque cammini storto. Il problema sta nelle scelte di De Laurentiis. Fa bene a sentirsi Dio in terra dopo aver vinto lo scudetto a Napoli ma l’ingaggio di Rudi Garcia resta ancora un mistero per un allenatore che in Europa ormai aveva fallito e anche in Arabia è stato capace di farsi esonerare, anche se poi il divorzio ufficiale è stato consensuale. Il Napoli non gioca a calcio e anche i protagonisti dello scudetto sembrano peggiorati dai non allenamenti di Garcia. 

Venerdi ero a Lecce e ho visto l’ennesima vittoria dei salentini. In giro per la città mi ferma un edicolante e mi chiede se il Lecce può puntare all’Europa League. Gli ho chiuso la serranda e ho detto di pensare alla salvezza che quello è l’unico obiettivo concreto. Anche se stai andando a mille. Il Lecce deve fare i 38-40 punti per salvarsi. Se li fai a settembre e ottobre è meglio che arrivare con l’acqua alla gola ad aprile e maggio. La squadra gioca bene e D’Aversa sta confermando quello che dicevamo ad inizio estate. Il segreto di questa squadra non era Baroni che eseguiva i dettati di Corvino ma i segreti erano Presidente e Direttore. D’Aversa sta mettendo il suo e la mano si vede. La squadra gioca bene e ha la grinta giusta per ottenere la salvezza. Sappiamo benissimo che la media punti calerà vistosamente ma sappiamo anche che a Lecce ormai sono maturi da capire che l’unico scudetto da vincere è restare in serie A. Adesso Juventus e Napoli. Serve un mezzo miracolo per muovere la classifica in queste due giornate anche se si affrontano delle big zoppicanti. Il pubblico di Lecce resta lo spettacolo più grande. 31.000 persone anche di venerdì sera è roba da palato fine. 

Attenzione alle “big” della metà classifica perché i punti di Lecce e Frosinone non fanno stare serene squadre come Sassuolo, Verona, Udinese e tante altre. Il Sassuolo forse è ripartito con la vittoria sulla Juve ma l’Udinese, invece, è ferma al palo. Ferma al Mondiale dello scorso anno. Grande partenza un anno fa con Sottil ma dopo la pausa del Qatar la squadra non si è vista più. E quest’anno è partita ancora peggio. Serve l’attaccante ma serve soprattutto il gioco che manca dalla fine del 2022. Sottil ha delle responsabilità e l’Udinese deve stare attenta a non snobbare questo campionato pericoloso. Manca leadership e mancano i gol. Manca esperienza. Il campionato dei friulani è già iniziato ma qualcuno dovrebbe ricordarlo anche a Sottil. Eppure le avversarie in questa prima fase non erano proprio imbattibili. Bisogna arrivare a gennaio facendo punti e con il mercato di riparazione riparare. 

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