Sinner e una sconfitta che non deve fare male

Grazie Sinner” è la locuzione più in voga in queste ore nel Belpaese. Ieri si è concluso con una amara sconfitta la corsa del tennista di San Candido alle ATP Finals di Torino. Ma la sconfitta contro Djokovic, per quanto netta, ha lasciato la sensazione che Jannik sia destinato presto, prestissimo a sedersi al tavolo dei grandi. L’ultimo tassello potevano essere le ATP Finals, ma ha trovato sulla sua strada il cannibale serbo. Nel 2024 però ci sono quattro Slam e le Olimpiadi di Parigi da mettere nel mirino.

SINNER, WORK IN PROGRESS

Jannik in questo finale di 2023 sembra aver cambiato passo. Il tennista altoatesino sembra aver aggiunto al suo gioco quella piccola componente di sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi che forse era mancata. Il lavoro dal punto vista fisico è ormai ben avviato da oltre un anno e manca l’ultimo tassello: il servizio. Rispetto ad altri big contemporanei, compreso il rivale più prossimo per età e livello, ovvero Carlos Alcaraz, Jannik soffre la mancanza di continuità nell’efficacia della sua prima di servizio. I progressi sono evidenti, ma non è ancora abbastanza. L’inverno porterà consiglio, ma soprattutto gli darà tempo e modo di lavorare su questo dettaglio.

CAMBIO DI PASSO

Il finale di questa stagione ha regalato un Sinner in ulteriore crescita che ha cambiato passo. Nell’ultima parte dell’anno sono arrivati due titoli, e la finale della ATP Finals. In questo scorcio di annata, arrivato dopo la contestata decisione di Jannik di saltare le qualificazioni di Coppa Davis a Bologna, il tennista italiano ha cambiato passo. Testimonianza del fatto che le polemiche per la sua assenza in Davis erano evidentemente fuori luogo. Sinner ha preparato questo finale di stagione con l’intento di arrivare carico fisicamente e moralmente all’appuntamento di Torino e quello di Malaga. In questa fase ha vinto 15 partite, di cui 10 consecutive, riuscendo nell’impresa di battere 8 dei primi 15 della classifica ATP, tra cui due volte Medvedev (in precedenza mai battuto), Alcaraz e per la prima volta Djokovic. Inoltre, ha eguagliato Adriano Panatta nel numero di tornei vinti in carriera e nel best ranking. Jannik è arrivato a tutti gli effetti ad un passo da Panatta e Pietrangeli nell’Olimpo del tennis italiano.

Insomma un cambio di passo che dà la sensazione che Sinner abbia ingranato una nuova marcia. Ecco perché il ko da Djokovic, che rimane nei periodi di forma il tennista più forte del mondo (ormai numeri alla mano è anche il più grande tennista della storia). Ieri il miglior Sinner, forse, sarebbe riuscito a portare Nole al 3° set, ma anche Jannik ha vissuto il primo passaggio a vuoto da settimane. E Novak ha bissato la grande prestazione del giorno prima in semifinale contro Carlos Alcaraz. Niente da fare di fronte all’uomo che colleziona record: da ieri è il detentore del maggior numero di tornei ATP Finals, 7, uno in più di Sua Maestà Roger Federer. Ecco perché il ko di ieri non deve fare male: Jannik Sinner è nella ristretta schiera dei grandi del tennis e ora deve solo ritagliarsi il suo spazio.

SINNER E DJOKOVIC, APPUNTAMENTO A MALAGA

Da dopodomani sarà il momento della Coppa Davis. Nella ormai consolidata formula della final 8 di Malaga, Sinner e Djokovic saranno protagonisti del massimo torneo a squadre. I due potrebbero presto riincrociarsi nell’evento andaluso. A Malaga infatti nei quarti di finale, Italia e Serbia avranno due sfide piuttosto agevoli rispettivamente contro Olanda e Gran Bretagna. E, dando per scontato che Italia e Serbia vincano le loro sfide, allora sarà tempo nuovamente della sfida tra Nole e Jannik: l’atto III di questo finale di 2023.

 

 

 

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