Il caso non si sgonfia: ed il rischio resta alto!

Non accenna a diminuire l’eco mediatica e non solo del caso Acerbi che sta tenendo inevitabilmente banco nelle cronache calcistiche e sportive italiane e non solo. Dopo la decisione della Federcalcio di rinunciare al difensore dell’Inter per i prossimi impegni con la maglia azzurra, è arrivato anche il comunicato dei milanesi che si sono riservati un confronto diretto con il loro tesserato per comprendere le evoluzioni dei fatti relativi alla sfida contro il Napoli e fare tutte le opportune valutazioni del caso. Una sequenza di comunicati che è stata seguita da una duplice presa di posizione da parte del diretto interessato, che dapprima ha smentito attraverso il suo agente di avere mai pronunciato qualsiasi frase a sfondo razziale nei confronti del difensore del Napoli, e poi lo ha ribadito attraverso la propria viva voce rigettando ogni accusa e facendo finalmente chiarezza sul suo punto di vista in merito ad una questione tanto spinosa. “Sono un professionista da vent’anni e nessuna parola di quel tipo è uscita dalla mia bocca, Juan Jesus ha frainteso”. Questa la dura linea difensiva di Acerbi che ha rigettato ogni accusa, facendo eco alla versione dei fatti condivisa con lo spogliatoio della Nazionale e raccontata dal Commissario Tecnico Luciano Spalletti. Condanna univoca ed inevitabile al razzismo, dunque, ma netto diniego di averne mai avuto a che fare. Qualora il supplemento di indagini dovesse dimostrare invece la responsabilità di Acerbi in merito, il calciatore sarebbe punito con una squalifica di almeno 10 giornate.
Del resto, il post su Instagram da parte di Juan Jesus appare oltremodo articolato ed eloquente. Il brasiliano reitera con le accuse e le argomenta condividendo con la rete l’esatto virgolettato del misfatto con Acerbi. Proprio quello negato fermamente dall’interista. La sensazione è che la querelle sia destinata a spostarsi sul tavolo della Procura.

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