William Kassouf, il maestro dello speech play

 

Il britannico (è nato a Londra nel 1981) si è laureato in legge prima di dedicarsi al poker, percorso che ha iniziato nel 2008. Dal 2009 ad oggi ha realizzato 149 in the money nei tornei live, ma quasi tutti provengono da tornei small-medium buy-in. Nel suo palmares ci sono però tre “acuti” che gli hanno consegnato altrettanti premi a 6 cifre.

Il primo lo ha ottenuto nel 2009 chiudendo al 6° posto nel PaddyPower Irish Poker Open di Dublino, per un payout di €100.800. Il tetto, dal punto di vista monetario, sono invece i 532.500 euro incassati con la vittoria nel 10k High Roller dell’EPT di Praga edizione 2016. In mezzo c’è il 27° posto nel Main Event delle World Series Of Poker 2016, ottenuto qualche mese prima di andare a Praga, per un premio di 338.000 dollari.

Questo risultato ha reso William Kassouf un nome noto del poker. Un po’ per il valore della sua prestazione, ma ancora di più per il confronto poco amichevole che si è verificato al tavolo con un altro giocatore in forte ascesa: il canadese Griffin Benger (7° alla fine del torneo), il quale ha accusato Kassouf di bullismo verbale.

Abbiamo già raccontato in un altro articolo quell’episodio, che di fatto apre il capitolo su quel modo estremamente “talkative” (chiacchierone) di William Kassouf. Il britannico parla in continuazione agli avversari, soprattutto quando è coinvolto nella mano, e lo fa spesso in maniera snervante con il chiaro intento di destabilizzarli. La sua è una strategia di tipo psicologico, definita “speech play“.

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