Sono passati due mesi esatti da quando Jannik Sinner è fermo ai box, ma le polemiche intorno alla sua squalifica non accennano a placarsi.
Il numero uno del ranking mondiale è fermo da febbraio, dopo l’accordo siglato con la WADA in merito alla ormai nota vicenda legata al Clostebol, sostanza vietata rinvenuta in tracce minime e attribuita a un trattamento dermatologico. Una sospensione di tre mesi che, pur concordata in via extragiudiziale, ha inevitabilmente scosso l’ambiente del tennis, suscitando reazioni contrastanti tra colleghi, addetti ai lavori e tifosi. Il ritorno di Sinner è previsto per gli Internazionali d’Italia a Roma, dove sarà accolto da un pubblico pronto a sostenerlo come simbolo di rinascita, ma anche con gli occhi dell’opinione pubblica ancora puntati addosso.

Perché se da un lato molti lo hanno difeso, dall’altro non sono mancate critiche e insinuazioni su presunti favoritismi e mancanze di trasparenza da parte dell’ATP. Tutto questo ha creato un clima di tensione che ha superato i confini del campo. Tra le voci solidali si è distinta quella di Matteo Berrettini, che dopo la vittoria su Zverev a Montecarlo ha dedicato parole importanti al compagno: “Sa che può contare su di me, sta gestendo tutto al meglio”. Ma il dibattito resta acceso, e la presenza di Sinner a Roma rischia di trasformarsi in un evento che andrà ben oltre il tennis giocato. A un mese dal rientro, anche Patrick McEnroe è tornato a parlare della squalifica del numero uno azzurro.
Caso Sinner, McEnroe: “Jannik è innocente”
Patrick McEnroe è tornato a dire la sua sul caso Jannik Sinner, e lo ha fatto con parole forti, puntando il dito contro chi continua a insinuare favoritismi o trattamenti di favore. L’ex tennista statunitense, fratello del leggendario John, aveva già commentato la situazione settimane fa, definendo Carlos Alcaraz “il tennista più conosciuto del momento” e suggerendo che Sinner, nonostante il talento, non avesse ancora lo stesso appeal mediatico. Ora però è sceso più nel dettaglio sulla vicenda legata alla squalifica del numero uno del mondo per la positività al Clostebol.

La tesi secondo cui gli altri giocatori sono stati trattati male e quindi dovremmo trattarlo male è assurda – ha dichiarato McEnroe – non penso che Sinner avrebbe dovuto essere sospeso. Hanno seguito la procedura esattamente come doveva essere fatto. Per l’americano quindi, sulla base di ciò che si conosce, Sinner è innocente: “Non sto dicendo che non sia possibile che alcuni sappiano come battere il sistema, ma se ci basiamo su ciò che sappiamo, Jannik è innocente”. Parole nette, che suonano come una presa di posizione a favore della trasparenza e del fair play. McEnroe si schiera così dalla parte di Sinner, in un momento in cui il dibattito è tutt’altro che sopito.