Per Marc Marquez e Valentino Rossi c’è un aspetto che sorprende la MotoGP: sta succedendo davvero
Marc Marquez come Valentino Rossi. Sembra assurdo, ma proprio il grande rivale del Dottore sembra stia copiando la ‘tattica’ che ha portato il pilota di Tavullia a trionfare.

Si parla del motomondiale e di un dominio fin qui netto da parte dello spagnolo. Marc Marquez è stato capace di vincere 7 gare su 8 e l’unica sconfitta è arrivata per una caduta quando era comodamente in testa. La sensazione è di un vero e proprio dominio da parte dello spagnolo che, continuando così, potrà chiudere la questione mondiale molto in anticipo rispetto al solito.
Ma c’è un altro aspetto a far discutere: la superiorità manifestata da Marc Marquez che gli ha consentito di vincere senza neanche spingere più di tanto, senza spingere al limite la sua Ducati. Una superiorità talmente evidente che pare quasi che lo spagnolo abbia la possibilità di giocare con i rivali, spingendo soltanto quando necessario per ampliare il distacco. Un modo di fare che richiama alla mente quello di due grandi campioni del passato del motociclismo: Mick Doohan e Valentino Rossi.
Marquez come Rossi: la MotoGP non ci crede
È accaduto negli anni novanta con Doohan, si è ripetuto negli anni duemila con Rossi: vittorie facile di gare e campionato “alla velocità più bassa possibile”.

L’australiano nel 1996 aveva una superiorità così evidente da poter disporre degli avversari a piacimento, alzando il ritmo soltanto il minimo necessario per battere i rivali. La stessa cosa fatta da Valentino Rossi qualche anno dopo. La sua Honda era così più veloce delle altre, che il Dottore poteva permettersi di non spingere a fondo e di godersi il viaggio senza rischi, forzando soltanto lo stretto necessario per andare a vincere in tranquillità.
Un po’ quel che sembra stia facendo quest’anno Marc Marquez: lo spagnolo gioca con i rivali al gatto con il topo. Li tiene lì, magari si fa anche sorpassare per qualche giro, evita di forzare la mano, ma al momento giusto spinge e stacca tutti, lasciando le briciole agli altri. Una strategia che potrebbe significare un vero monopolio nel motomondiale. Dovesse davvero andare avanti così, per Bagnaia e gli altri non ci sarebbe possibilità di poter soltanto insidiare lo spagnolo. Per gli appassionati di moto, la speranza è che le cose non vadano così e che la battaglia per il titolo possa essere più accesa possibile.