Non c’è bisogno di aspettare il Roland Garros per assistere al prossimo capitolo della stagione di Jannik Sinner. Dopo tre mesi di stop forzato, il numero uno del mondo è pronto a rimettere piede in campo, e lo farà davanti al pubblico di casa.
Gli Internazionali d’Italia rappresentano molto più di un rientro agonistico: sono un banco di prova tecnico, emotivo e simbolico. Il Foro Italico, con le sue atmosfere cariche di passione e aspettative, accoglierà un Sinner a caccia di conferme dopo settimane passate a riordinare corpo e mente, lontano dalle luci della ribalta.

La squalifica patteggiata con la WADA ha interrotto un 2025 cominciato in modo trionfale con la vittoria agli Australian Open, lasciando interrogativi non tanto sul talento, quanto sulla capacità di ripartire senza intoppi. E se da un lato il ritiro di Carlos Alcaraz da Madrid e i limiti di Alexander Zverev garantiscono a Sinner la vetta del ranking almeno fino a Parigi, dall’altro c’è un interrogativo che resiste: quanto influirà l’assenza di ritmo partita nel primo torneo su terra? La pressione sarà alta, ma Jannik ha imparato a conviverci, anzi quasi non ne può fare a meno. Di certo però, la mancanza di agonismo degli ultimi mesi può aver influito sul suo rendimento a stretto giro.
Rientro Sinner, Roddick avverte: “Non sarà in grado”
A sollevare il tema è stato Andy Roddick, ex numero uno al mondo e oggi opinionista per Tennis Channel, che ha espresso il suo punto di vista sul ritorno di Sinner e sulle prospettive nell’immediato: “Non sono preoccupato neanche per un secondo per il lungo termine – ha spiegato – ma se si parla del piccolo campione di Roma… Un piccolo campione può raccontare molte storie”. Roddick ha sottolineato come non metta in discussione la tecnica o la forma fisica dell’azzurro: “Non mi preoccupa il modo in cui colpisce la palla. Non mi preoccupano i suoi movimenti. Ho pensato che fosse molto bravo sulla terra battuta l’anno scorso. Ci si dimentica che era a un set dal battere Carlos Alcaraz nella semifinale del Roland Garros”.

Il dubbio riguarda soprattutto la capacità di Sinner di imporsi subito sulla terra, ben diversa dalle superfici in cemento: “Penso che sia perfettamente in grado di farlo, ha solo bisogno di qualche partita in più. Ma non credo che questa sia la sua superficie migliore. Non sarà in grado di mettere fuori gioco i giocatori come abbiamo visto su altri campi”. Il punto, per Roddick, è che la terra richiede un’impostazione diversa, un adattamento mentale e tecnico che può frenare l’aggressività che ha reso Sinner irresistibile sul cemento: “Quando avrà entrambi i piedi ben piantati sul cemento, allora sarà dominante. Sulla terra battuta, dovrà impostare il gioco in modo diverso”.