
Nel calcio esistono figure capaci di trarre il meglio dalle situazioni più complesse. Igor Tudor è una di queste. Chiamato a risollevare la Juventus in un momento critico, l’ex difensore croato ha saputo restituire solidità e determinazione alla squadra bianconera. Domenica, al Dall’Ara, andrà in scena la sfida più complicata del suo breve ma intenso percorso juventino: lo scontro diretto con il Bologna per un posto in Champions League. Una gara cruciale, resa ancora più insidiosa dall’emergenza che ha colpito la rosa, tra infortuni e squalifiche. Ma Tudor non si nasconde: “Troveremo undici uomini forti”, ha detto. Il campo ora attende risposte.
Un attacco da reinventare
L’assenza di Kenan Yildiz, squalificato per due giornate dopo il rosso con il Monza, pesa come un macigno. Il talento turco è stato il più prolifico sotto la guida di Tudor e la sua esclusione costringe il tecnico a reinventare l’intero reparto offensivo. A ciò si aggiungono le assenze di Vlahovic e Koopmeiners. Per questo motivo, il tridente che scenderà in campo a Bologna sarà del tutto inedito: Kolo Muani al centro, Nico Gonzalez e probabilmente Francisco Conceição ai lati. I due ex Monza hanno finalmente interrotto i rispettivi digiuni realizzativi, e ora sono chiamati a dare continuità in un momento cruciale della stagione.
Difesa da ricostruire, ma la Juventus ha le soluzioni
Non solo l’attacco, anche la difesa presenta diversi interrogativi. Con Gatti non ancora al meglio e Kelly out per due gare, Tudor dovrà adattare le sue scelte ai giocatori a disposizione. L’ipotesi più concreta è l’arretramento di Savona, che affiancherebbe Kalulu e Veiga in un reparto a tre. Tuttavia, non mancano le alternative: Cambiaso, Locatelli e persino soluzioni più ibride restano in considerazione. In un momento così delicato, la capacità di adattamento sarà la vera arma dell’allenatore croato.






