Ha sette titoli in MotoGP, otto in totale, e una fame di vittoria che non accenna a diminuire. Marc Márquez, approdato quest’anno in Ducati ufficiale, sta vivendo una stagione ad alta intensità, fatta di acuti da campione e scivolate che pesano.
Il talento, la grinta e il carisma sono sempre quelli che lo hanno reso un’icona del motociclismo, ma il cammino verso un nuovo titolo iridato si sta rivelando più tortuoso del previsto. La caduta ad Austin, seguita da quella a Jerez, hanno segnato due momenti chiave. In Texas il numero 93 ha gettato al vento punti preziosi, ma è stato in Spagna che la situazione si è fatta ancora più critica. Nel GP di casa, Marc è caduto al terzo giro mentre era lanciato verso le posizioni di vertice. È riuscito a ripartire e chiudere dodicesimo, ma l’occasione era ghiottissima: avrebbe potuto allungare in classifica, invece ha dovuto cedere la vetta.

L’aspetto positivo è che le sue condizioni fisiche sono rimaste intatte, così come la sua determinazione. Lo dimostrano i test post-GP, dove ha messo tutti in fila con il miglior tempo di giornata in 1:35.876. Abbiamo provato molte cose, nuove gomme Michelin, elettronica e vecchie soluzioni pre-stagionali. Tutto da confermare, ma il segnale è buono – ha dichiarato il pilota iberico. Il campione è vivo, presente, e con la Ducati vuole giocarsi fino in fondo le sue chance. Ma adesso, sulla sua strada c’è un rivale inatteso. Uno che conosce bene. Anche troppo.
MotoGP, duello in famiglia per Marquez
Il leader del Mondiale MotoGP 2025 dopo il GP di Jerez non è Marc Márquez, ma suo fratello minore Álex Márquez. Con 140 punti, uno in più di Marc (139), il pilota del team Gresini guida il campionato grazie anche alla vittoria ottenuta sul tracciato andaluso. Un successo storico: il primo in MotoGP per Álex, arrivato proprio nel weekend in cui il fratello maggiore ha commesso un errore fatale. Il duello familiare è ora una realtà, alimentato da rivalità sportiva e rispetto reciproco. È stata una caduta che dovevo evitare – ha ammesso Marc Márquez ai media spagnoli, tra cui El Diario – era dovuta alla velocità eccessiva e ne ero consapevole. Mi mancava la fiducia, come dimostrato dalla telemetria. Non sono arrabbiato con me stesso, ma ho già commesso un paio di errori che mi sono costati tanti punti.

Quanto al confronto con il fratello, Marc ha risposto in modo netto: “Io sono io, lui è lui. Deciderà Ducati su quale supporto tecnico dargli, io non c’entro. Gresini ha un suo accordo con il costruttore, io mi occupo dei miei. Sta guidando bene ed è veloce, quindi sono orgoglioso di quello che sta facendo”. Il distacco è professionale, il rispetto profondo. Ma è evidente che il Mondiale potrebbe decidersi anche in famiglia. Con Pecco Bagnaia terzo a 120 punti e altri piloti in agguato, la MotoGP 2025 si sta trasformando in un affare interno alla Ducati. E il cognome Márquez, per la prima volta, potrebbe valere due volte la gloria.