Dimenticare la delusione dell’eliminazione in Conference League e proiettarsi immediatamente sull’importante e complicata sfida di lunedì contro il Venezia. Questo il messaggio lanciato dai protagonisti in casa Fiorentina dopo il match contro il Betis Siviglia.

Fiorentina, Kean in dubbio per Venezia
Ripartire e farlo per tornare in Europa anche nella prossima stagione. 3 gare 9 punti e l’obiettivo di centrarli tutti per chiudere a 68 con quello che sarebbe un record per l’era Commisso. Fiorentina che verso il match di lunedì contro il Venezia di Di Francesco dovra valutare non solo le condizioni di Cataldi, ma anche quelle di Moise Kean. Palladino infatti nella conferenza post Betis ha fatto sapere che le condizioni del centravanti andranno valutate dopo un problema avvertito all’ultimo scatto del match. Una Fiorentina che dovrà ripartire anche dalle parole e dalla voglia di riscatto di Robin Gosens con il tedesco che dopo la doppietta, inutile ai fini della qualificazione, ha voluto caricare la squadra in vista di un finale di stagione che sarà fondamentale per tornare a giocare in Europa anche l’anno prossimo!

Le parole di Ferrari
Premiato a Coverciano, presso la Sala Giovanni Ferrari del Centro Tecnico Federale, con il premio Ferruccio Salvetti, il direttore generale della Fiorentina Alessandro Ferrari ha parlato dal palco. Queste le sue parole: “Questo è un mestiere che non volevo fare per il rapporto che c’era con Barone ovviamente. Però era un mestiere che avevo già fatto al Sole 24 Ore. Quando è successo quello che è successo con Joe, Rocco Commisso mi ha chiesto se me la sentivo di portare avanti il suo lavoro e per me è stato un onore”.
Sulle difficoltà di questa stagione: “Quest’anno ci è successo un po’ di tutto. Abbiamo avuto i problemi di Bove, Moise e della mamma di Palladino. Abbiamo cercato di stare sempre uniti e di rispettare i necessari momenti di silenzio. Bove sta facendo un percorso e sta ritrovando se stesso, Moise è tornato con noi e il mister ha ricevuto un gesto di massima fiducia prima della partita. Questo perché da noi si vive molto l’aspetto familiare“.