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Bagnaia, la domanda lo tormenta: c’entra Marquez

Pecco Bagnaia è nel momento più buio della sua carriera, e il confronto interno con Marc Marquez lo sta mettendo a dura prova.

Certe crisi non si vedono subito. Non esplodono, non fanno rumore. Si insinuano silenziose, girano tra i box, si leggono negli sguardi bassi e nei gesti trattenuti. E quando ti chiami Francesco Bagnaia, campione del mondo in carica, pilota di punta della Ducati, il peso di quel silenzio diventa insostenibile.

Pecco Bagnaia crisi in Ducati
Pecco Bagnaia tormentato da una domanda (Foto IG @pecco63 – sportitalia.it)

Perché quando le cose non girano, quando i risultati non arrivano e chi dovrebbe starti accanto in squadra ti mette in ombra giro dopo giro, la crisi non è solo sportiva. È anche personale, mentale, identitaria.

La domanda che tormenta Pecco Bagnaia

Nel paddock si parla sempre più spesso della sua tenuta psicologica. Le prestazioni opache delle ultime gare non sono passate inosservate, ma il punto non è solo tecnico. Il vero terremoto lo sta scatenando, quasi inconsapevolmente, Marc Marquez. Da quando lo spagnolo è arrivato in Ducati, le gerarchie sembrano essersi scomposte. Non ufficialmente, certo, ma nel sottotesto di ogni gara, di ogni qualifica, si respira una tensione nuova. Bagnaia guarda, osserva, e dentro si chiede: “Perché lui sì e io no?”.

A dirlo non è un opinionista qualsiasi, ma Dani Pedrosa. Non solo ex campione, ma oggi collaudatore per KTM e voce autorevole su Dazn España. Il 31 volte vincitore di Gran Premi ha messo a fuoco, durante un’analisi molto seguita in TV, quello che molti sospettavano ma che pochi avevano avuto il coraggio di dire ad alta voce. Secondo Pedrosa, infatti, Bagnaia è vittima di un cortocircuito mentale. Ogni volta che Marquez spinge e stampa un giro veloce, nella mente del torinese scatta il dubbio. Il tarlo. Quel “come fa lui?” che logora e che, col passare delle settimane, si trasforma in un macigno.

Pedrosa parla di Pecco Bagnaia
Pedrosa ex campione di motoGP si epsrime su Pecco Bagnaia (Foto IG @26_danipedrosa – sportitalia.it)

Certo, Pecco ha uno stile pulito, metodico, costruito su una sensibilità tecnica che richiede una moto cucita su misura. Però non sempre il contesto consente tutto questo. E se a fianco hai un pilota che riesce ad adattarsi con naturalezza, che danza sul filo del limite come Marquez sa fare, il paragone diventa inevitabile. Non voluto, ma inevitabile.

E qui entra in gioco l’aspetto psicologico. Perché la MotoGP, oggi più che mai, si vince prima in testa e poi sul cronometro. Pedrosa ha toccato un nervo scoperto, mettendo in luce quella che potrebbe essere la vera battaglia di Bagnaia in questo momento: non contro il tempo, ma contro sé stesso. Perché quando perdi fiducia, quando inizi a dubitare del tuo talento, ogni curva diventa una prova, ogni rettilineo una sentenza.

Il box Ducati, intanto, osserva. Forse tace, ma ascolta. La sfida interna è appena iniziata, e il tempo per Pecco c’è. Però serve una reazione. Serve una scintilla, qualcosa che spezzi il circolo vizioso. Perché un campione vero non è quello che vince quando tutto è perfetto. È quello che sa risalire anche quando tutto sembra crollare.

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