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Dolore straziante, sport sotto choc: addio ad una vera stella

Un lutto improvviso ha scosso il mondo dello sport, lasciando un vuoto che difficilmente potrà essere colmato.

Ci sono notizie che non vorresti mai scrivere, momenti in cui anche le parole sembrano troppo leggere per sostenere il peso della realtà. È uno di quei casi in cui il silenzio dice più di mille frasi, ma il ricordo pretende voce.

Lutto nello sport
Lutto nello sport, il campione se ne va lasciando tutti senza parole (sportitalia.it)

Perché quando se ne va qualcuno che, senza clamore, ha segnato una parte importante della storia sportiva di una città, di una squadra, di una comunità, allora sì, bisogna raccontarlo. Se questo qualcuno poi è un campione, ricordarlo diventa un dovere.

Lutto nello sport, morto il campione tanto amato

Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 maggio si è spento, all’età di 73 anni, Walter Vigna. Un nome che chi ha respirato basket a Roma e, soprattutto, a Latina, non può non conoscere. Un campione vero, di quelli che non si limitano a lasciare il segno sul parquet ma che riescono a entrare nel cuore delle persone.

Romano di nascita, ma pontino d’adozione, Walter Vigna non è stato soltanto un grande atleta. È stato un simbolo. Con la maglia dell’A.B. Latina ha vissuto anni intensi, contribuendo a scrivere pagine indelebili. E proprio lunedì 19 maggio, quando la città tornerà a celebrare quella storica promozione in Serie B del 1975 al Circolo Cittadino, la sua assenza peserà come un macigno. Non solo perché quella festa porterà inevitabilmente con sé un velo di malinconia, ma anche perché Walter era parte integrante di quella gloriosa avventura, entrato in squadra l’anno successivo per rafforzare un gruppo già leggendario.

Lutto nel basket
Morto il campione di basket (sportitalia.it)

Il suo arrivo da Roma fu accolto con entusiasmo. A Latina si era creato qualcosa di speciale, una squadra guidata da Gianclaudio Pennacchia e con nomi del calibro di Bruno Berton. In quel contesto, Vigna portò esperienza, talento e, senza ombra di dubbio, un’umanità rara. Non era uno di quelli che cercava riflettori, però in campo parlava chiaro, con le giocate e con l’atteggiamento.

Chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare ricorda un atleta solido, intelligente, sempre al servizio della squadra. E chi lo ha conosciuto fuori dal campo racconta di una persona gentile, disponibile, con il sorriso di chi sa quanto conti la lealtà, nello sport come nella vita. Il suo palmarès parla chiaro: tra i suoi successi, anche una Coppa dei Campioni vinta con Varese. Un traguardo che pochi possono vantare e che testimonia la caratura di un uomo che ha saputo vivere il basket ai massimi livelli, senza mai perdere il contatto con le sue radici e con le persone che lo circondavano.

Oggi Latina lo piange. Lo piangono i compagni, i tifosi, gli amici. E, in fondo, anche chi non lo ha mai incontrato, ma sente che qualcosa di importante è venuto a mancare. Perché certe figure diventano patrimonio collettivo, soprattutto quando portano con sé una storia fatta di passione, sacrificio e umiltà. Walter Vigna era tutto questo. E adesso che se n’è andato, resta il dovere – e il bisogno – di ricordarlo. Con affetto, con gratitudine, con quella malinconia che solo i grandi sanno lasciare.

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