Agli Internazionali di Roma, Jannik Sinner, tornato dopo la squalifica, sorprende tutti con una confessione che lascia il segno.
A volte gli occhi dicono più delle parole, e nei giorni romani di Jannik Sinner è successo proprio questo. Non parliamo solo di tennis, anche se il Foro Italico resta sempre il cuore pulsante del torneo, dove ogni colpo è un’emozione e ogni vittoria un passo verso la leggenda.

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Stavolta, però, il numero uno al mondo ha vissuto qualcosa che ha superato persino la tensione del campo, qualcosa che ha sentito il bisogno di condividere, quasi come se tenerselo dentro non fosse possibile.
Sinner apre il cuore ai tifosi
L’annuncio, o meglio la sua confessione, è arrivata con la naturalezza di chi ha ancora la freschezza dei vent’anni, ma anche la consapevolezza di un uomo che sa riconoscere l’importanza di certi momenti. Perché sì, per quanto possa sembrare incredibile, tra un allenamento e un’intervista, Sinner ha vissuto un incontro che lo ha profondamente segnato: quello con Papa Leone XIV, da poco eletto al soglio pontificio.
Un faccia a faccia che, come ha raccontato lui stesso, lo ha lasciato senza parole. E infatti, davanti ai giornalisti, non ha cercato frasi a effetto o dichiarazioni studiate. Ha parlato col cuore, con quella sincerità che da sempre lo contraddistingue. “Onestamente non avevo mai provato niente del genere – ha detto – è stato emozionante, stare lì con i miei genitori, qualcosa che non dimenticherò mai di sicuro. È veramente difficile dire come è stato, sono davvero onorato per questo. È la persona più importante che abbia incontrato nella mia giovane vita.”

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Parole forti, sincere, che raccontano un’emozione autentica, di quelle che non si preparano in conferenza stampa e che, senza ombra di dubbio, hanno toccato il cuore di molti tifosi. Perché dietro ogni campione, dietro ogni impresa sportiva, c’è una persona. E Sinner, pur essendo al vertice della classifica mondiale, riesce ancora a farsi sorprendere, a commuoversi, a sentirsi piccolo di fronte a qualcosa di più grande.
Il fatto che abbia voluto condividere tutto questo con il pubblico, proprio nel bel mezzo di uno dei tornei più importanti della stagione, racconta molto del suo carattere. Non cerca riflettori fuori dal campo, però quando parla lo fa con una genuinità rara, e forse proprio per questo conquista tutti, anche chi il tennis lo segue solo da lontano.
Roma, questa volta, gli ha regalato qualcosa di unico. Non solo il calore del pubblico, non solo l’affetto di chi lo vede come il simbolo di un’Italia che sa eccellere con umiltà, ma anche un momento intimo, spirituale, indimenticabile. Un momento che, come lui stesso ha detto, porterà con sé per tutta la vita.