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Paura dopo Roma, Roland Garros a rischio: annuncio ufficiale

Il Roland Garros 2025 si prepara ad accendere Parigi, ma una pesante assenza rischia di togliere una delle storie più attese del torneo.

Quando arriva maggio, il mondo del tennis guarda sempre verso la terra rossa di Parigi. Il Roland Garros, seconda tappa del Grande Slam, non è solo un torneo, ma un momento iconico del calendario, una prova di resistenza e classe dove ogni match può diventare leggenda.

Roland Garros forfè de campione
Mancherà una stella al Roland Garros, l’annuncio subito dopo il torneo di Roma (sportitalia.it)

Dal 25 maggio i migliori tennisti del pianeta si sfideranno sotto il sole (e spesso anche sotto la pioggia) del Philippe-Chatrier, inseguendo un titolo che vale quanto un’intera carriera. Qui sono passati i più grandi, da Borg a Nadal, da Graf a Swiatek, e ogni edizione ha la sua storia da raccontare, la sua sorpresa, la sua delusione.

Il Roland Garros dovrà fare a meno di lui

Quest’anno, però, tra le tante aspettative che si erano create nelle ultime settimane, ce n’era una in particolare che teneva banco. Una storia di fatica e talento, di cadute e ritorni, che sembrava sul punto di scrivere un nuovo capitolo proprio a Parigi. E invece, con grande amarezza, arriva la notizia che il protagonista in questione non ci sarà. Una rinuncia che pesa, perché non è solo una questione tecnica: è anche, e soprattutto, emotiva.

Il tennista in questione è Holger Rune. Il giovane danese, che in molti avevano iniziato a rivedere tra i protagonisti assoluti del circuito, ha annunciato che non potrà partecipare al Roland Garros. Una decisione sofferta, comunicata a meno di una settimana dall’inizio del torneo, che ha lasciato l’amaro in bocca a tifosi e addetti ai lavori. Sì, perché Rune sembrava finalmente tornato quello di un tempo, quello capace di far tremare i top player e di strappare applausi anche nei momenti più complicati.

Roland Garros primi forfè
Holger Rune non parteciperà al Roland Garros (Foto IG @holgerrune – sportitalia.it)

Infatti, solo poche settimane fa, Holger Rune aveva mandato un segnale chiaro vincendo il torneo di Barcellona, superando in finale nientemeno che Carlos Alcaraz. Una vittoria pesante, che sembrava il preludio di una rinascita definitiva. Dopo mesi tormentati da problemi fisici e continui stop, quel trionfo sul rosso catalano aveva fatto pensare a un ritorno stabile nel tennis che conta. La fiducia, la forma, il colpo: tutto sembrava essere tornato al posto giusto. E il Roland Garros, sulla carta, appariva come l’occasione perfetta per confermarsi.

Purtroppo però, come spesso accade nel tennis, le cose cambiano in fretta. Rune ha fatto sapere attraverso i suoi canali ufficiali di non essere nelle condizioni fisiche adeguate per affrontare un torneo del genere. I problemi di salute che lo hanno accompagnato durante l’anno non sono ancora del tutto superati. Non si è trattato di un singolo infortunio, ma di una serie di complicazioni fisiche che, sommate, hanno tolto continuità e soprattutto energia. In queste condizioni, partecipare a un torneo come il Roland Garros sarebbe stato più un azzardo che una possibilità concreta.

Le parole con cui Rune ha comunicato la sua assenza sono state sincere e piene di rammarico. Ha ringraziato i tifosi per il sostegno costante, riconoscendo che non era facile stargli vicino in un periodo così instabile. E ha promesso di fare di tutto per tornare al più presto, ma solo quando sarà davvero pronto. Una scelta responsabile, certo, ma che fa male a chi sperava di vederlo in azione, magari pronto a regalare spettacolo contro i big del tabellone.

Senza ombra di dubbio, la sua assenza cambia gli equilibri del torneo. Rune, quando è in forma, è uno di quei giocatori capaci di rompere gli schemi, di alzare il livello e di sorprendere anche i più forti. Il Roland Garros perde così un potenziale protagonista, ma la speranza è che sia solo un arrivederci. Perché un talento come il suo non può restare fuori troppo a lungo. E il tennis, si sa, ha bisogno di storie come la sua. Anche quando, purtroppo, sono storie che per ora restano incompiute.

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