Un messaggio inaspettato su Alex Zanardi riaccende l’emozione e commuove tutti, toccando il cuore di chi lo ha sempre ammirato.
Ci sono figure che vanno oltre lo sport, che diventano simboli, punti di riferimento, anche quando non calcano più le scene da protagonisti. Alex Zanardi è una di queste. La sua storia è scolpita nella memoria collettiva non solo per ciò che ha fatto in pista o sulle strade con la sua handbike, ma per il modo in cui ha affrontato la vita.

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Dopo l’incidente, avrebbe potuto fermarsi, chiudersi, scomparire dal mondo. Invece no. Ha deciso di ripartire, di sfidare ogni limite, trasformando la tragedia in energia, la sofferenza in ispirazione. E per questo, ancora oggi, il suo nome evoca qualcosa di più grande dello sport.
Il messaggio su Zanardi commuove tutti
Se si parla di Paraolimpiadi, è impossibile non pensare a lui. Zanardi ha ridisegnato l’immaginario legato alla disabilità nello sport, mostrando che il coraggio può avere la forma di un sorriso e la fatica può convivere con la gioia. La sua forza ha ispirato generazioni intere di atleti e non solo. E anche se da tempo il suo percorso è lontano dalle cronache quotidiane, il suo impatto continua a farsi sentire, in modo potente, silenzioso ma presente.
Proprio per questo, nelle scorse ore, un episodio particolare ha riportato il suo nome sotto i riflettori, in modo del tutto inaspettato. In una sala piena di ragazzi, in un incontro tra chi fa sport e chi lo studia, è arrivato un messaggio semplice ma profondo. Giovanni Achenza, atleta paralimpico di fama internazionale, ha raccontato la sua storia al Liceo scientifico sportivo “Mario Paglietti” di Porto Torres. E lo ha fatto partendo da un ricordo, da una scintilla che ha acceso il suo percorso: Alex Zanardi.

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Achenza, 53 anni, originario di Oschiri, è uno dei nomi di riferimento dell’handbike e del paraciclismo italiano. Le sue vittorie, i suoi podi, le sue fatiche sono il risultato di un lavoro immenso, ma anche di una motivazione nata tanti anni fa. «Il primo atleta che mi ha ispirato è stato proprio Alex Zanardi, a cui mi accomuna l’inizio della carriera sportiva nella stessa categoria», ha detto con voce ferma davanti a studenti e insegnanti. Una frase semplice, ma che ha lasciato il segno.
Perché certe parole, quando arrivano dal cuore, colpiscono più di qualsiasi gesto tecnico o risultato sportivo. E quel riferimento a Zanardi, arrivato così, senza retorica, è stato un abbraccio collettivo a un uomo che, pur non essendo presente fisicamente, continua a esserci, eccome se c’è. Nelle strade percorse dagli atleti, nelle scelte di chi non si arrende, nei sogni di chi parte da zero. E senza ombra di dubbio, anche nel cuore di chi lo ascolta ancora, ogni volta che viene pronunciato il suo nome.