In pista si studiano, si temono e si sfidano ormai da anni. Max Verstappen e Lewis Hamilton rappresentano l’essenza della Formula 1 moderna: talento puro, carisma e una rivalità che ha infiammato le stagioni più recenti del Circus.
L’olandese, leader indiscusso della Red Bull, sta inseguendo il suo quinto titolo mondiale consecutivo, un’impresa che lo proietterebbe ancor più vicino al mito di Michael Schumacher. E proprio sul circuito di Imola, Verstappen ha eguagliato una delle statistiche più iconiche del tedesco in Ferrari: 116 podi in carriera con la Red Bull. Un traguardo che certifica non solo la sua velocità sul giro secco, ma anche una continuità che pochi hanno avuto nella storia della F1.

Dall’altra parte, Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, ha scelto di legare il proprio nome alla Ferrari, con la speranza di rilanciare se stesso e, al tempo stesso, un brand leggendario ma in crisi di risultati. Il suo avvio con la Rossa non è stato brillante: qualche lampo, molti problemi tecnici e una monoposto, la SF-25, che sembra arrancare dietro Red Bull e McLaren. Ma l’inglese ha accettato la sfida più difficile della carriera e a Maranello lo sanno bene: la sua presenza è un catalizzatore di attenzione, immagine e know-how. Tra i due c’è un divario tecnico evidente, ma anche un diverso approccio alla competizione. Verstappen corre con la sicurezza di chi sa di avere la macchina migliore, Hamilton invece lotta con la grinta di chi vuole dimostrare che il suo tempo non è finito.
Forbes, Hamilton e Verstappen a metà classifcia
Al di fuori della pista, però, i numeri raccontano una realtà sorprendente. Secondo la classifica annuale di Forbes, solo due piloti di Formula 1 figurano nella top 50 degli sportivi più pagati al mondo. Il primo è proprio Lewis Hamilton, al 22° posto con 70 milioni di euro guadagnati tra il 2024 e il 2025: 53 milioni derivano da ingaggi, bonus e premi, mentre 17 arrivano da attività collaterali come sponsorizzazioni e merchandising. Dietro di lui, al 24° posto, Max Verstappen, con 69 milioni di euro: 64 di essi provengono dalle sue prestazioni in pista, solo 5 dal resto. Numeri importanti, certo, ma lontani anni luce dai vertici della classifica.

Cristiano Ronaldo comanda con 244 milioni di euro, seguito da Stephen Curry (140 mln) e Tyson Fury (130 mln). Le differenze sono evidenti e sottolineano quanto il motorsport, pur nella sua spettacolarità, abbia un impatto economico diverso rispetto a calcio, basket o boxe. Persino atleti come Dak Prescott, Messi o LeBron James guadagnano cifre nettamente superiori. Eppure, Verstappen e Hamilton restano due icone globali, capaci di polarizzare l’attenzione ben oltre i confini dei circuiti. In sintesi, ricchissimi ma non ai vertici. I due campioni della Formula 1 vivono su un palcoscenico globale, ma i conti dimostrano che nel grande spettacolo dello sport mondiale, i motori, almeno in termini di fatturato personale, restano ancora un passo indietro.