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Zaniolo torna a parlare dopo il comunicato della Roma: “Ho la coscienza pulita! Vi dico come è andata!”

Nicolò Zaniolo, dopo la storia su Instagram, nella giornata di oggi è tornato a parlare tramite un’intervista sulle colonne de Il Corriere dello Sport, dopo quanto accaduto negli spogliatoi durante Roma-Fiorentina di Primavera.

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Nicolò Zaniolo con la maglia dell’Italia (Lapresse) – sportitalia.it

“So di aver reagito male e me ne assumo la responsabilità. Voglio essere molto schietto: dovevo fare pipì e il primo bagno che ho trovato era quello dello spogliatoio della Roma, ho chiesto il permesso di entrare e me l’hanno concesso con un sorriso. “Ma che, devi anche chiederlo?”. Incrociando i ragazzi ho dato loro il cinque dicendo bravi.

Uscito dal bagno, uno di questi ragazzi a voce alta mi ha provocato e quando gli ho chiesto se era proprio a me che si riferiva mi si è avvicinato. Ho perso la calma ma non l’ho colpito. È un errore che mi pesa, soprattutto perché so di dover essere un esempio per i più giovani. Ci tengo però a precisare che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito e che da parte mia, oltre ad una discussione verbale, non c’è stato alcun comportamento aggressivo”.

Zaniolo replica al comunicato della Roma

“Sono volate parole grosse con un ragazzo della Roma? Sì. Lui mi ha provocato? Sì. Potevo evitare di andare in bagno nel loro spogliatoio? Ho chiesto il permesso. Non ho mai alzato le mani, non ci sono stati schiaffi, né tantomeno pugni. Ripeto, quando sbaglio me ne assumo la responsabilità ma stavolta no. E visto che ho la coscienza pulita non ho problemi a parlare con la procura federale o con il ragazzo in questione a cui ho messo solo una mano sulla spalla perché i toni erano poco simpatici”.

Chiosa finale: “Quello che ho trovato totalmente fuori luogo è il comportamento di alcuni adulti che sono passati dalla richiesta dell’autografo all’offesa. Ho ricevuto anche una tacchettata nel polpaccio. Ciò che fa più male è la mancanza di rispetto nei confronti di un collega che ha più anni del ragazzo che ha dimostrato di non gradire la mia presenza nello spogliatoio, forse eleggendosi a difensore della Roma, quando non ce n’era affatto bisogno.

Se mi chiamerà il procuratore federale andrò di persona. Ho quasi ventisei anni, sono cambiato, quello Zaniolo non esiste più, all’Atalanta lo sanno perfettamente. Forse anni fa la rissa ci sarebbe stata veramente, ma si cresce, grazie a Dio. Oggi sono anche capace di farmi rispettare con le parole”.

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