
Federico Chiesa, esterno del Liverpool, in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport. «Nei primi mesi le difficoltà non sono mancate, se pensi che sono arrivato a Liverpool il 26 agosto e mi sono ritrovato catapultato su un altro pianeta, con altri compagni, senza essermi allenato con loro. Questa esperienza è stata importante, formativa».
Futuro? «L’anno è finito. Ma è un’esperienza che rifarei. Presto mi siederò al tavolo con il club, Fali (Ramadani, nda) e la mia famiglia per individuare la soluzione migliore. Restare a Liverpool non mi dispiacerebbe affatto».
Pessima stagione Juve? «Che Szczesny e Rabiot fossero fuori dal progetto lo sapevamo tutti. Le esclusioni di Fagioli e Danilo invece mi hanno stupito. Dani nello spogliatoio era il punto di riferimento, è juventino dentro, il suo taglio una scelta che non ho capito, né condiviso… Motta con me è stato chiaro: non mi servi, cercati una squadra. E tu? Gli ho detto che ero pronto a lottare, a mettermi alla prova perché volevo restare e dimostrare di essere ancora utile alla Juventus. Ma non c’è stato niente da fare. Va bene, è stata una sua scelta».
Conte, mai sentito? «Mai, Antonio mai. Ho letto che mi hanno piazzato dappertutto, ma non ho avuto contatti diretti con nessuno. Giusto un messaggio di auguri di Max all’inizio. È un grande, oltre ad avermi cambiato posizione mi ha fatto capire la differenza che corre tra un allenatore di top club e uno di club medi. Carisma, gestione, sensibilità e tecniche che non si imparano a Coverciano, così gli rubo la battuta. Max è uno che ti dà tanto. Col Milan punterà subito allo scudetto… A gennaio dello scorso anno eravamo convinti di potercela fare, il gruppo era solidissimo, entusiasta, tutti uniti. Male la seconda parte anche se ci siamo rifatti in Coppa Italia».






