Negli ultimi diciotto mesi, il nome di Jannik Sinner non è più stato confinato solo nei tabelloni dei tornei: è diventato il simbolo dell’Italia che vince.
Se fino a poco tempo fa era il calcio a monopolizzare la passione nazionale, oggi il tennis – con protagonisti come Sinner e Lorenzo Musetti – si sta conquistando uno spazio di primo piano nel cuore degli italiani. Sinner, attuale numero uno azzurro, ha dimostrato di essere potentissimo non solo con la racchetta in mano, ma anche nella percezione collettiva. La sua partecipazione al duetto con Andrea Bocelli nel brano “Polvere e Gloria” ne è la prova: una mossa che ha scatenato reazioni contrastanti, da applausi a critiche severissime, come quelle di Andrea Scanzi, ma che ha confermato la sua capacità di uscire dagli schemi sportivi e diventare un autentico fenomeno pop-culturale.

In breve, Sinner non è più un semplice atleta: rappresenta un’intera nazione in crescita, capace di competere al vertice mondiale e di imporsi anche fuori dal campo. Questa nuova centralità del tennis, trainata dalla sua evoluzione, dimostra quanto l’Italia abbia cambiato rotta, spostando gli occhi dal pallone alla racchetta. Ma è soprattutto nella musica che il fenomeno Sinner esplode con forza. Artisti di generazioni diverse hanno cominciato a citare il suo nome nei testi, celebrandolo come simbolo di successo e determinazione.
Sinner re della musica, da Fabri Fibra a Franzy Mele
Fabri Fibra, per esempio, gli dedica persino un brano dal titolo “Sinner” nel suo album Mentre Los Angeles Brucia: “Sto nel cerchio dei winner / Lascio il segno, Sinner”, canta il rapper, trasformando il tennista nel suo alter ego trionfale. Anche il trio rap Baby Gang feat. Blanco, nel brano “Adrenalina”, lo menziona a mo’ di punchline: “Fra’, lo schiaccio come Jannik Sinner”. in un parallelo iconico tra la potenza del servizio e quella di un artista al top. Da Tony Effe di “Pezzi da 100” arriva il verso: “Italiano, tutto Gucci come Sinner”, che fonde moda, talento e ricchezza in un’immagine evocativa. Miss Keta, con il pezzo “Sinner”, fa del nome del tennista un ritornello ossessivo: “Roland Garros, arriva la tremenda / Atterraggio a Wimbledon, porto le mie palline”, un gioco di parole che gioca sulla doppia valenza tra tennis e sessualità.

Poi c’è Franzy Mele, cantautore pugliese, che firma un vero e proprio inno intitolato “Jannik Sinner”. Il suo testo celebra il sacrificio e l’orgoglio nazionale: “Sei un mito / Ci fai sognare / Tutti svegli per risvegliare quell’orgoglio nazionale”. Ultima, ma non ultima, la partecipazione al brano del grandissimo Andrea Bocelli, dove Sinner inserisce riflessioni intime: «All you have to do is to be yourself», «Improve every day», «Talent doesn’t exist, it has to be earned». Frasi che hanno lanciato un trend motivazionale su TikTok e che dimostrano come, ormai, il tennista sia diventato l’idolo di una generazione alla ricerca di ispirazione. Tra beat, trap, pop e lirica, Sinner non è più solo uno sportivo: è un’icona trasversale che collega sport, musica e cultura. Il suo nome dentro un ritornello di Fabri Fibra o sul palco di Miss Keta non è folklore: è segnale di una nuova Italia che guarda avanti, con la racchetta in mano e la musica nel cuore.






