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Operato d’urgenza, panico al Tour de France: “Un pazzo”

Il Tour de France 2025 è appena iniziato ma ha già mostrato quanto può essere crudele, operato d’urgenza e addio sogni di gloria.

La Grande Boucle, nelle sue prime tappe, è sempre terreno fertile per i velocisti. Sono giornate in cui si aspetta lo sprint, in cui le squadre si organizzano per portare i propri uomini davanti, e dove ogni movimento può diventare decisivo.

Tour de France caduta rovinosa
Polemiche al Tour de France, operato d’urgenza (Foto IG @letourdefrance – sportitalia.it)

Infatti, i primi arrivi in volata sono sempre carichi di tensione, di adrenalina pura. Però, ogni tanto, tutto questo si trasforma in caos. E a farne le spese, questa volta, è stato un corridore che avrebbe potuto scrivere pagine importanti di questo Tour.

Panico al Tour De France

La terza tappa, sulla carta non troppo impegnativa, si è trasformata in un incubo per uno dei grandi nomi al via. All’improvviso, quando mancavano poche centinaia di metri al traguardo, nel cuore della volata, si è scatenato il disastro. Il gruppo lanciato a tutta velocità, una manovra azzardata, un contatto fatale. E in un attimo, il sogno si è trasformato in dolore, paura e sirene di ambulanza.

Jasper Philpsen in ospedale
Jasper Philpsen operato d’urgenza e Tour finito (Foto IG @letourdefrance – sportitalia.it)

Solo qualche ora più tardi è arrivata la conferma: finisce nel modo peggiore il Tour de France di Jasper Philipsen. Il belga, che aveva vestito la prima maglia gialla dell’edizione 2025, è stato costretto al ritiro dopo una caduta devastante. Le immagini sono subito circolate ovunque, mostrando un Philipsen a terra, visibilmente sotto shock, immobile per lunghi secondi che sono sembrati eterni. Trasportato d’urgenza in ospedale, ha riportato fratture multiple alla clavicola destra e due costole rotte. I medici non hanno perso tempo: operazione chirurgica immediata per evitare complicazioni.

E come spesso accade in questi casi, il dramma sportivo ha acceso polemiche pesantissime. Sotto accusa, senza ombra di dubbio, c’è Bryan Coquard, il corridore francese della Cofidis. Le prime reazioni sono state durissime, e alcuni colleghi lo hanno definito “un pazzo” per la manovra che ha portato al contatto. A onor del vero, le immagini chiariscono piuttosto bene l’accaduto: Coquard, nel tentativo di evitare un altro corridore e di non cadere lui stesso, si sposta bruscamente sulla sinistra. Philipsen, che arrivava lanciato, gli tocca la ruota e finisce rovinosamente sull’asfalto.

Non era uno sprint per la vittoria, ma la velocità era comunque altissima. E a certe andature, basta un attimo. La rabbia per l’accaduto è comprensibile, soprattutto per l’importanza del ciclista coinvolto e per la dinamica, che forse con più attenzione si poteva evitare. Ma il ciclismo, si sa, è anche questo. È uno sport meraviglioso, ma durissimo, dove l’equilibrio tra gloria e tragedia sportiva è sottile come il filo di una ruota. Jasper Philipsen ora guarda già oltre, verso la guarigione. Il Tour, però, va avanti senza di lui. E perde, senza dubbio, uno dei suoi protagonisti più brillanti.

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