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Sinner-Alcaraz, ribaltata la classifica: sorpasso già deciso

Sinner e Alcaraz si rincorrono ovunque, qualsiasi cosa facciano diventa una sfida, una corsa continua che appassiona e spacca il tennis.

Ormai non si tratta più soltanto di partite. Ogni gesto, ogni scelta, ogni dichiarazione finisce inevitabilmente sotto la lente d’ingrandimento. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due volti più potenti del tennis contemporaneo, sembrano destinati a specchiarsi l’uno nell’altro per un bel po’.

Sinner e Alcaraz
Sinner rinnova la sfida con Alcaraz, ora si entra nel vivo (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

In fondo sono ancora giovanissimi, eppure sembrano già stanchi di rincorrersi. O forse no, forse è proprio questo che li tiene vivi. A Wimbledon il confronto si è riacceso, alimentato da una tensione sotterranea che ha reso ogni turno qualcosa di più di una semplice tappa.

Sinner e Alcaraz classifica da rivedere

Entrambi sapevano bene che c’era in ballo più del prestigio di un torneo: c’era la testa della classifica mondiale. Nel tennis conta vincere gli incontri, conta vincere i tornei è li che si guadagnano soldi, fama e gloria ma, non nascondiamolo, conta anche il ranking mondiale. Essere il numero uno al mondo è molto più di un semplice titolo onorifico. I tennisti lo sanno, lo sanno Sinner e Alcaraz.

Essere in cima al ranking è un onore, senza dubbio, ma è anche un peso. Jannik lo sa. La corsa non si ferma, anzi, ora inizia davvero. Il difficile non è arrivarci, è restarci. E per il ragazzo di San Candido, che ha incantato tutti con la sua compostezza glaciale e la racchetta rovente, il periodo più complicato della stagione comincia proprio adesso.

Sinner numero uno al mondo
Ora Sinner deve difendere il l’assalato al suo primato nel ranking ATP (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

Da agosto in poi, ogni torneo sarà un test di resistenza. Sinner dovrà difendere una valanga di punti conquistati nel 2024, tra cui spicca ovviamente il trionfo agli US Open, forse il picco più alto della sua carriera finora. E il sistema del ranking ATP, si sa, non fa sconti. Se non riesci a replicare le prestazioni dell’anno precedente, i punti ti vengono sottratti senza pietà. Il rischio di perdere la vetta è reale.

Al contrario, Alcaraz si avvicina a questa fase della stagione con una leggerezza che potrebbe diventare un’arma. Ha pochi punti da difendere, può solo guadagnarne. E questo lo rende, paradossalmente, ancora più pericoloso. Non ha nulla da perdere, e quando giochi con la mente sgombra, il tennis scorre meglio. Lo si è visto spesso nei suoi match, quando riesce a liberare tutta la sua creatività, quel mix esplosivo di forza e incoscienza che lo rende unico.

La lotta, quindi, si sposta su un piano sottile. Non basta più vincere gli scontri diretti, non basta più alzare trofei. Serve continuità, serve lucidità, e serve anche un pizzico di fortuna. Ma soprattutto serve fame. Perché restare numero uno significa doverlo dimostrare ogni settimana, su ogni superficie, contro ogni avversario.

Sinner lo sa. È entrato in una nuova fase della sua carriera. Non è più l’outsider silenzioso, non è più il ragazzino prodigio che sorprende il pubblico. È il riferimento. Tutti lo studiano, tutti lo vogliono battere. Eppure, nonostante la pressione, nonostante la fatica, Jannik non si tira indietro. Anzi, sembra quasi che questa sfida continua con Alcaraz lo stimoli ancora di più. Perché sì, siamo solo all’inizio di un duello che potrebbe diventare epico. E il tennis, senza ombra di dubbio, ne ha bisogno.

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