Ancora una volta ci sono ritardi all’orizzonte per Ferrari. La scuderia italiana fa i conti col suo passato.
La stagione di quest’anno per Ferrari sembra una continua corsa, non però in testa ad un gruppo di monoposto, bensì ad inseguire qualcosa. Il passato? Un risultato utile? Bella domanda, in ogni caso, il team di Vasseur ha pagato lo scotto di un divario mai davvero colmato con McLaren, Red Bull ed altre realtà del mondo della F1 che adesso si fa sentire come non mai nonostante un temporaneo secondo posto nei costruttori.

Forse, i problemi che Ferrari sta incontrando quest’anno derivano dalle stagioni passate, specie le ultime due. Ricordiamo tutti i problemi di “porpoising” della SF-24, un fenomeno che porta l’auto a perdere aderenza e a “alzarsi” da terra proprio come farebbe un delfino che esce dall’acqua, da qui il fantasioso termine ideato dagli inglesi. Anche la SF-23 a dirla tutta aveva qualche problemino di competitività e, in fin dei conti, nessuno in Ferrari tornerebbe dall’auto di quest’anno, con tutti i suoi limiti, a quelle degli scorsi anni.
Eppure, per un motivo che vi mostreremo a breve, la squadra di Vasseur ha deciso proprio di tornare in pista con la SF-23 mentre si attende il pack di aggiornamenti sulle sospensioni dell’auto si quest’anno che abbiamo lungamente atteso e che finalmente, è ormai pronto per i test ufficiali. Arrivati a questo punto si lavora in ottica 2026…ma allora perché la decisione di effettuare alcuni giri di pista con la vecchia monoposto?
Torna in pista la SF-23, i test? Rimandati!
In questi giorni c’è aria di test in casa Ferrari. In teoria, la Schedule di lavoro della squadra italiana prevedeva come prima tappa lo shakedown della vettura con le nuove sospensioni nate dal pack di aggiornamento che, alla fine, sono sia le posteriori che le anteriori, un test della durata totale di 200 chilometri autorizzato dalla FIA con l’obiettivo di rimettere in pista un’auto competitiva e pronta per il prossimo anno. Invece, c’è stato un cambiamento di piano.

La squadra italiana ha notoriamente deciso di rimpiazzare questo test con un TPC o Test Previous Car, scendendo in pista per alcuni giri con la SF-23: il motivo di questa scelta è legato alla necessità di raccogliere dati da poter incrociare con quelli della nuova vettura. Presumibilmente, la decisione è stata dettata da esigenze tecniche ma la stampa ha anche un’altra possibile spiegazione.
Forse il nuovo pack di aggiornamenti non è ancora pronto o forse ha mostrato qualche problema. Difficile, anzi, impossibile dirlo. In ogni caso, la priorità di Ferrari a quanto pare è andare a patti con il suo passato per essere sicuri di aver fatto progressi rispetto ad un paio di anni fa, una scelta comprensibile.






