Il post social ha sorpreso i tantissimi tifosi di Jannik Sinner: le parole sono davvero molto pesanti, scoppia la polemica.
Il trionfo di Jannik Sinner a Wimbledon continua a essere celebrato con tutti gli onori. D’altronde si tratta di una delle vittorie più grandi nella storia dello sport italiano: mai prima d’ora un rappresentante del tricolore era riuscito ad alzare l’ambito trofeo di quello che è senza dubbio il torneo di tennis più prestigioso di sempre.

Sinner ci è riuscito nonostante abbia dovuto affrontare un periodo molto complicato, caratterizzato prima dalla sospensione per tre mesi per il caso Clostebol e poi dalla cocente sconfitta nella finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz dopo aver avuto a disposizione tre match point per chiudere il discorso.
Jannik si è preso la rivincita proprio contro il grande rivale, dominandolo dal secondo set in poi. Eppure ad assistere a questa straordinaria e storica partita giocata dal numero 1 al mondo non c’era nessun rappresentante delle istituzioni italiane. Sulle tribune del Centrale di Wimbledon non erano presenti esponenti del governo o rappresentanti del Coni: assente anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Sinner, caos dopo Wimbledon: “Che vergogna”
La giustificazione del ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, è parsa a tanti una toppa peggiore del buco: “Capita anche a un ministro a volte di aver bisogno di fermarsi, di stare in famiglia“, ha detto Abodi, ricevendo molte critiche. Uno dei post più duri comparsi sui social è quello di Lorenzo Guzzetti, direttore generale e manager nella sanità, scrittore e in passato sindaco di Uboldo (Varese).

“La mancanza di alfabeto istituzionale porta un nostro ragazzo di 23 anni a vincere Wimbledon senza neanche un rappresentante delle Istituzioni – scrive Guzzetti su LinkedIn – Che vergogna, mamma mia, ma forse vedendo i nostri rappresentanti istituzionali viene da pensare che sia meglio così; il tennis è sport di educazione, classe, gentilezza, mentre noi siamo ciò che siamo. Per dirla con un grande inglese, siamo quelli che giocano le partite di calcio come fossero guerre e trattiamo le guerre come fossero partite di calcio“.
Guzzetti fa poi notare come sulle tribune del Centrale non fosse presente nemmeno il neo Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio. “Come siamo caduti davvero in basso“, aggiunge il manager nella sanità. Tuttavia sotto il post più di qualcuno fa notare che dopo gli Australian Open il numero 1 al mondo non si recò da Mattarella: “Se si vuole rispetto, si deve rispettare“, si legge in un commento.






