Come uno spettro che ritorna dal passato, il caso Clostebol rischia di aprire un nuovo filone inaspettato. Le parole di Naldi dopo il reintegro di Ferrara fanno tremare Sinner.
L’annata di Jannik Sinner è stata fin qui un mix esplosivo di gloria e inquietudini. Dopo il trionfo leggendario a Wimbledon, che ha consacrato il talento altoatesino come il numero 1 del mondo, l’equilibrio attorno alla sua figura ha iniziato a vacillare. Le vittorie in campo hanno fatto da contrappeso a una serie di cambiamenti significativi nel suo entourage, che hanno lasciato spazio a interrogativi e tensioni mai sopite. Dopo l’allontanamento di Umberto Ferrara in seguito al caso Clostebol, e i saluti a figure storiche come Umberto Panichi e Ulises Badio, l’ultimo colpo di scena è stato il reintegro dello stesso Ferrara. Una scelta che ha spiazzato molti osservatori e che sembra aver riportato a galla fantasmi del recente passato. Ferrara, infatti, fu allontanato senza troppi proclami proprio nel momento in cui si cercava di fare chiarezza sulla contaminazione da Clostebol che aveva colpito Sinner.

Il ritorno di una figura tanto discussa nel team del campione rischia di riaccendere polemiche e soprattutto di minare l’apparente stabilità interna. Già Kyrgios ha ripreso la palla al balzo per commentare “Ci hanno preso in giro” a seguito del reintegro di Ferrara e se a questo si aggiunge il futuro incerto di Darren Cahill, la sensazione è che attorno al numero uno del ranking mondiale si stia giocando una partita altrettanto complessa fuori dal campo. Una partita fatta di fedeltà, di equilibri sottili e soprattutto di cose non dette. Per Sinner si fa strada una burrascosa vicenda che rischia di scoperchiare il vaso di Pandora.
Clostebol: le parole di Naldi fanno tremare Sinner
Tra le voci che tornano a far rumore, quella di Giacomo Naldi è forse la più inquietante. L’ex fisioterapista di Jannik Sinner, coinvolto nel caso Clostebol, ha rilasciato dichiarazioni amare e cariche di tensione ai colleghi di Repubblica dopo la notizia del reintegro di Umberto Ferrara. Ora ricomincia l’incubo – ha dichiarato Naldi – Preferisco non commentare. Magari un giorno lo farò. Un’affermazione che, seppur sibillina, suona quasi come una promessa – o peggio, una minaccia. Naldi, licenziato dopo essere stato indicato come responsabile della contaminazione attraverso una pomata dopante, ha sempre dichiarato di non aver agito con dolo.

In quelle settimane tumultuose dell’estate scorsa, l’ex fisioterapista ha spesso lasciato intendere di avere versioni diverse da raccontare. Ora, con il ritorno di Ferrara, tutto sembra tornare a galla: rancori, sospetti, e forse segreti mai svelati. Cosa potrebbe raccontare Naldi, se decidesse davvero di parlare? Potrebbero emergere dettagli sull’organizzazione interna del team, su come fu gestito davvero il caso Clostebol, su chi prese le decisioni e su eventuali pressioni ricevute. Il suo silenzio attuale è carico di significato: dice molto più di quanto sembri. Per ora, resta l’incertezza. E un retrogusto amaro che rischia di rovinare l’anno più importante della carriera di Jannik Sinner. La speranza è che il campo, ancora una volta, sia il giudice supremo. Ma fuori dal campo, le ombre si allungano.






