E’ successo davvero e ora i tifosi ma anche tutti gli italiani sono in allarme. C’è paura per il tennista italiano Lorenzo Musetti.
Lorenzo Musetti è uno di quei talenti che, fin dai primi colpi visti sui campi internazionali, ha fatto sognare. Classe, tocco, visione di gioco: il suo tennis, elegante e d’altri tempi, sembrava destinato a proiettarlo tra i grandi senza troppi intoppi.

Però, come spesso accade nello sport, il talento da solo non basta. Serve continuità, serve testa, e serve anche un pizzico di fortuna. Ecco, forse in questo momento Musetti ha perso un po’ di tutte queste cose, finendo per infilarsi in una spirale negativa che sta cominciando a preoccupare sul serio.
Lorenzo Musetti scuote l’Italia
Fuori dal torneo di Toronto al primo turno, Lorenzo lascia il campo a testa bassa e con tanti pensieri in più rispetto a quelli con cui era arrivato in Canada. La sconfitta, seppur contro un avversario solido, è l’ennesimo campanello d’allarme di una stagione che sta prendendo una piega pericolosa. Non è solo una questione di risultati, ma di sensazioni, di atteggiamento, di quella scintilla che sembra essersi spenta. E il ranking, ovviamente, non perdona. Il rischio concreto ora è quello di uscire dalla top ten, una zona che Musetti aveva raggiunto con fatica e merito, ma che ora traballa pericolosamente sotto i suoi piedi.

Lorenzo, infatti, è decimo nel ranking ATP con 3.195 punti, dietro di lui Rublev con 3.110 punti. Questa flessione non riguarda soltanto lui. Se si esclude Jannik Sinner, che continua a volare e a regalare soddisfazioni, il momento del tennis italiano è tutto tranne che esaltante. Matteo Berrettini, ad esempio, sembra incagliato in una crisi infinita, tra problemi fisici e mancanza di fiducia. L’impressione è che il movimento azzurro, almeno nel settore maschile, stia attraversando un periodo complesso, fatto di interrogativi più che di certezze.
Ed è qui che scatta l’allarme vero, quello che va oltre il singolo torneo o la classifica. A novembre, infatti, l’Italia dovrà difendere la Coppa Davis, vinta lo scorso anno con una cavalcata memorabile. Stavolta si giocherà in casa, con tutte le pressioni del caso, e la squadra dovrà essere al massimo della condizione. Ma se attorno a Sinner il vuoto cresce, se Musetti fatica a ritrovare se stesso e Berrettini continua a essere un rebus, allora le cose si complicano.
I tifosi lo sanno, e cominciano a farsi sentire. Non con rabbia, ma con quella preoccupazione vera, sincera, che nasce dal timore di vedere sfumare un’occasione importante proprio nel momento in cui ci sarebbe bisogno di compattezza e fiducia. Musetti, adesso, ha bisogno di ritrovarsi. Per lui, per il suo tennis e anche per un’Italia che non vuole smettere di sognare.






