Al Masters 1000 di Cincinnati, Lorenzo Musetti rischia grosso, finisce nei guai: è la vendetta di Jannik Sinner nei suoi confronti.
Il torneo di Cincinnati, uno degli appuntamenti più prestigiosi del circuito prima degli US Open, è ufficialmente iniziato e si protrarrà fino al 18 agosto. Si tratta di uno snodo fondamentale per tanti tennisti, specie per quelli che cercano il colpo grosso in vista dello Slam americano.

E tra questi, senza ombra di dubbio, c’è Lorenzo Musetti. Il carrarino vuole riscatto, vuole confermarsi e, soprattutto, vuole dimostrare di poter stare stabilmente tra i grandi. Però, proprio quando tutto sembrava filare per il verso giusto, è arrivata una notizia che ha sconvolto l’ambiente e che potrebbe costargli caro.
Il torneo di Cincinnati: Musetti contro Sinner
C’è infatti una nube che incombe sul suo percorso, e il nome che si staglia all’orizzonte non è uno qualsiasi: Jannik Sinner. Stando al tabellone, i due azzurri potrebbero incrociarsi ai quarti di finale, in quella che già si preannuncia come una delle partite più attese del torneo. Un derby tutto italiano, sì, ma con un retrogusto molto più personale di quanto sembri. Perché il rapporto tra i due non è esattamente idilliaco, anzi.
A scatenare il tutto è stata un’intervista recente in cui Musetti, parlando dei colleghi più simpatici e disponibili del circuito, non ha mai nominato Sinner. Nessun attacco diretto, certo, però in un ambiente come quello del tennis – dove ogni gesto, parola o omissione pesa come un servizio a 200 all’ora – l’assenza di Jannik da quella lista è stata letta da molti come una frecciata. E il fatto che la cosa sia diventata virale tra i fan italiani non ha certo aiutato.

Ora Musetti teme che quella che sembrava solo una dichiarazione innocente possa trasformarsi in un boomerang. Perché Sinner, noto per la sua calma glaciale e la capacità di non lasciarsi mai coinvolgere in polemiche, quando entra in campo si ricorda tutto. E la possibilità di avere un motivo in più per vincere potrebbe accendere un fuoco agonistico ancora più forte dentro di lui.
Il rischio, per Musetti, è quello di pagare sul campo una leggerezza fuori dal campo. Certo, siamo ancora ai primi turni, tutto può succedere, e magari l’incrocio con Jannik non si verificherà nemmeno. Però l’aria che si respira intorno al possibile quarto di finale è quella delle grandi sfide, delle rivalità che nascono silenziosamente e che poi esplodono sotto i riflettori.
A Cincinnati, quindi, non c’è in ballo solo un posto in semifinale. C’è qualcosa di più profondo, quasi personale. E Musetti lo sa bene: se davvero dovesse trovarsi faccia a faccia con Sinner, dovrà prepararsi non solo tecnicamente, ma anche psicologicamente. Perché in campo, a volte, i conti si regolano più con la memoria che con la racchetta.






