Il possente e vincente nuotatore italiano si confessa dopo il mondiale asiatico. Le sue parole suonano come una pesante riflessione su cosa significhi essere un atleta di interesse internazionale.
Per chi non ha mai praticato sport potrebbe essere una vera e propria sorpresa scoprire cosa significhi essere un atleta professionista ed essere quindi sottoposti a degli stress, delle pressioni fisiche e mentali enormi, a cui un individuo normale difficilmente saprebbe come opporre resistenza. Questo vale per ogni singolo sport dove ci sono competizioni che portano anche a viaggiare per il mondo.

Sotto questo aspetto, il nuoto è sicuramente uno degli sport più duri: ci troviamo in una vasca opposti ad altri atleti fortissimi, in un elemento in cui l’uomo può muoversi ma che non può mai davvero governare se non a bordo di un’imbarcazione, lottando letteralmente contro gli elementi per cercare di arrivare al primo posto. Riuscite ad immaginare quanto sia faticoso a livelli olimpici?
Chi ci riesce è certamente Thomas Ceccon, atleta delle Fiamme Oro classe 2001 che in due apparizioni ai Giochi Olimpici Estivi si è già portato a casa due medaglie di bronzo, risultato ottimo per un ragazzo così giovane e che fanno onore ad uno sport dove l’Italia si è sempre saputa distinguere, dai tempi di Federica Pellegrini ad oggi. Ma c’è anche il rovescio della medaglia.
Lo sfogo di Ceccon: si sente così
I Mondiali di Nuoto di Singapore si sono conclusi e Ceccon non è andato per nulla male. Il suo bottino al termine della competizione si articola su tre medaglie, due d’argento ed una di bronzo. Ma nessuna d’oro, cosa che il nuotatore ora rimpiange con uno sfogo su Instagram che ci aiuta meglio ad entrare nella mentalità di un atleta professionista.

“Di tanta sofferenza e preparazione, cosa rimane? Un paio di foto e tre medaglie”, lo sfogo che l’atleta 24enne affida al suo profilo Instagram con un solo, grande rimpianto che lo assilla: “Potevo vincere. Ho sottovalutato il ritmo degli avversari”, il suo pensiero al termine di un mondiale. In fondo a questo pensiero un po’ disfattista, però, ecco la luce alla fine del tunnel.
“Il nuoto ti mette di fronte a chi sei. Davanti ad una delusione simile si può ritrovare la motivazione”, conclude l’atleta. I prossimi impegni sportivi vedranno sicuramente un Ceccon più motivato che avrà tempo per recuperare. Ora, per sua stessa ammissione, si sente svuotato.






