Dramma in un evento sportivo molto seguito. Sono morti due atleti, a poca distanza l’uno dall’altro. I tifosi sono sconvolti.
Nel mondo dello sport moderno regolamentato da tantissimi controlli e visite mediche proprio per tutelare l’incolumità dei partecipanti e degli atleti, è rarissimo assistere – e per fortuna – ad un decesso durante una gara, si tratti di Formula Uno come di atletica leggera, figuriamoci due a poca distanza l’uno dall’altro e nello stesso evento sportivo.

Per questa ragione, quanto accaduto proprio in queste ore nell’ambito di una competizione molto seguita nel paese dove è avvenuto l’evento lascia senza parole e suscita gravi interrogativi sul modo in cui sono stati condotti i controlli sugli atleti che hanno preso parte alla manifestazione che forse, non sono stati all’altezza dell’intensità con cui sono state condotte le gare.
Il mondo degli sport di combattimento non è nuovo ad incidenti fatali: è capitato più volte, anche lo scorso anno, che un pugile, un lottatore di MMA o di Kick Boxing perdesse la vita durante o dopo un evento, a causa dei colpi ricevuti ma molto più spesso, per un taglio del peso svolto in modo azzardato o per un problema cardiaco non individuato. Le indagini su quanto è accaduto in Giappone sono ancora in corso.
Due pugili morti a poche ore di distanza, dramma in Giappone
L’evento che si è tenuto venerdì scorso al Tokyo’s Korakuen Hall doveva essere una manifestazione sportiva emozionante per gli appassionati di boxe locali. Il Giappone è un paese dove gli sport da combattimento, dai tempi del Pride sono un culto. Quanto avvenuto però ha sconvolto organizzatori, atleti e le famiglie delle vittime dopo che due atleti sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro.

Shigetoshi Kotari, 28 anni, è deceduto poco dopo la fine del suo match contro Yamato Hata, campione in carica della categoria pesi leggeri. Qualche ora dopo, è arrivata la notizia della morte di Hiromasa Urakaw, 28 anni anche lui, deceduto per i colpi subiti durante un match durato dodici riprese. La causa della morte di entrambi i lottatori è stato un ematoma subdurale, un trauma cranico che porta il cervello a gonfiarsi e sanguinare dovuto a colpi molto forti subiti durante l’incontro.
Eventi come questi sono relativamente rari nella boxe e negli sport di combattimento e, solitamente, sono dovuti ad un taglio del peso troppo drastico: in questi casi il liquor presente nella scatola cranica che protegge il cervello dai traumi si riduce, aumentando il rischio di un incidente fatale. Al momento comunque, servono ancora i dati dell’autopsia dei due lottatori per capire cosa sia andato storto. Intanto, la Federazione ha preso la decisione di ridurre da 12 a 10 round gli incontri per ridurre il rischio di eventi simili in futuro.






