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Terrore in MotoGP, annuncio sconcertante: “Vicino alla morte”

Correre in MotoGP può essere anche terrificante. Un pilota ha raccontato di aver davvero toccato con mano la fine, prima che i medici intervenissero seriamente. 

Affrontare una gara di MotoGP è ben diverso da correre con una motocicletta stradale e pure dal prendere in mano una monoposto e portarla in pista, considerando che almeno quest’ultima ha una carrozzeria e dei sistemi di sicurezza come l’HALO che riducono i rischi. Da una motocicletta di MotoGP che può toccare velocità pazzesche si può anche cadere.

Jorge Martin caduta
In quell’incidente, poteva morire… – www.SportItalia.it

Ogni anno in MotoGP i tifosi si spaventano di fronte a incidenti che, nella misura di almeno uno o due l’anno, sconvolgono il mondo del Motomondiale mandando i beniamini del pubblico a mordere la polvere. I casi in cui questi incidenti risultano fatali sono rari, come in quello di Marco Simoncelli, ma non per questo impossibili.

Per questo quando un pilota cade le conseguenze non vanno mai sottovalutate e prima di sorridere perché magari un pilota che ci piace di più o per cui facciamo il tifo può beneficiare di questo tipo di avvenimento è bene ricordare che questi atleti mettono letteralmente l’osso del collo a rischio, per la loro passione. Chiedetelo a Jorge Martin…

La caduta più devastante

Anche l’annata 2025 ha visto diversi incidenti spettacolari, durante gare e qualifiche, con piloti come Marquez – entrambi – Chantra e Ogura che hanno tutti affrontato almeno un volo dalla sella senza per fortuna riportare gravi traumi o problemi irrisolvibili. Tutti tranne uno, Jorge Martin, che cadendo in Qatar a inizio stagione si è giocato il mondiale e, a momenti, anche la vita stessa.

Jorge Martin pilota
Martin, ha rischiato la vita (Jorge Martin Instagram) – www.SportItalia.it

Le dodici fratture riportate dal pilota che si è anche perforato un polmone in quel volo tremendo sono apparse subito gravi e per ammissione di Martin stesso, il pilota è fortunato ad essere ancora qui, come aveva scritto già su Instagram ai tanti followers postando la foto che potete vedere qui sopra. Ma non aveva ancora detto quanto davvero si è sentito vicino alla morte.

“Sono stato più vicino alla morte di quanto avrei voluto. Soprattutto, ricordo quando ero in ospedale e pensavo di andarmene. Sentivo dentro di me che me ne stavo andando e ho chiamato María”, ricorda con i brividi il pilota pensando alla fidanzata che lo ha seguito in ospedale. “Mi si rizzano i capelli solo a ripensarci. Avevo bisogno di staccare dalle moto. Non ho voluto avere niente a che fare con le moto per un paio di mesi”, ammette Martinator con la stampa. Segno che anche questi uomini d’acciaio hanno un limite fisico e psicologico.

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