Un tragico incidente che ha cambiato per sempre la storia della Formula Uno anche se non è lì che è avvenuto. Questa storia ha cambiato il mondo delle corse.
Il mondo del motorsport e chiunque vi prenda parte, come tifoso, proprietario di un team o pilota, deve fare inevitabilmente i conti con il fatto che un incidente può essere sempre dietro l’angolo, anche con le migliori misure di sicurezza di questo mondo. Paradossalmente, proprio un famoso incidente che ha coinvolto vetture e spettatori anni fa ha reso questo sport più sicuro.

Uno scontro tra vetture in cui qualcuno perde la vita è una tragedia, non può essere definito in altri modi. Eppure, anche da una tragedia può uscire qualcosa di positivo se chi fa le regole in Formula Uno o in generale, nel motorsport è disposto ad imparare e assumersi delle responsabilità, dopo che è accaduto il disastro. Questo avvenne in una giornata molto particolare.
Correva addirittura l’anno 1955, per la precisione, parliamo di settant’anni fa quando a Le Mans avvenne uno scontro tra vetture che avrebbe cambiato per sempre lo sport della Formula Uno pur non riguardando direttamente questa disciplina. Sulla famosa pista in cui si corre la 24 Ore, forse la gara di Endurance più conosciuta del mondo, successe qualcosa di irreparabile.
Troppo veloci senza protezioni
La stagione di F1 del 1950 evidenziò i primi problemi di sicurezza con la velocità massima delle auto che arrivò a superare i 200 chilometri orari su alcuni tratti. Era evidente che in qualche evento, sarebbe potuto accadere un disastro. Non successe però in F1: alla Le Mans del 1955, i piloti Pierre Levegh, Mike Hawtorne, Lance Macklin e Juan Manuel Fangio rimasero coinvolti in un gravissimo incidente su rettilineo, viziato da un contratto ad alta velocità.

Pezzi delle auto volarono sulle tribune, ai tempi non protette da barriere come invece avvenne da quel momento in avanti, ferendo ed uccidendo moltissimi tifosi. Il bilancio finale fu degno di una guerra con 84 morti e ben 120 feriti. Il disastro fu di tale portata che Mercedes, coinvolta nell’incidente con l’auto di Levegh, lasciò le corse per tornarci solo nel 1987 mentre gli organi internazionali, da quelli tedeschi a quelli svizzeri, presero misure drastiche di sicurezza.
Da quel tragico incidente, anche in Formula Uno vennero aggiunte le barriere per proteggere i tifosi ed allargati i rettilinei per ridurre il rischio che le vetture potessero toccarsi tra loro. Anche gli abitacoli delle auto vennero modificati, lasciando maggiore spazio ai piloti perché questi potessero uscire rapidamente dall’auto in caso di incidente. Tutte cose che oggi sembrano scontate e migliorano la sicurezza ma che al tempo, rappresentarono novità importantissime.






