È solo la terza giornata di Saudi Pro League, ma l’aria vibra già di una tensione che sa di storia e di attese. In Arabia Simone Inzaghi sembra aver trovato a tutti gli effetti il suo regno: nuovo habitat e nuova storia, che non si discosta più di tanto in termini di primi risultati da quella del recente passato.
L’Al-Hilal, reduce da una vittoria e un pareggio in campionato, ha già mandato un segnale chiaro al continente con il debutto scintillante in AFC Champions League: un 2-0 scolpito contro avversari di rango, con Theo Hernandez e Darwin Nunez a firmare le reti di una sinfonia perfetta.
Ed è proprio in questo dialogo calcistico che risiede una sottile poesia: un ex Inter e un ex Milan, Inzaghi e Theo Hernandez, ora uniti sotto la stessa bandiera azzurra. Là dove una rivalità secolare divideva, oggi nasce un’intesa che sembra predestinata, e insieme hanno riacceso la fiamma di un’Al-Hilal che sogna in grande.

Le assenze per Inzaghi
Eppure, contro l’Al-Ahli, Inzaghi dovrà fare i conti con qualche residuo dell’impegno in Champions League: Joao Cancelo sarà indisponibile per diverse settimane, Neves e Al Tambakti restano in bilico.
Dall’altra parte, i padroni di casa dell’ Al-Ahli preparano il terreno con l’orgoglio di chi non vuole recitare la parte del comprimario.
Gedda, alle ore 20:00, teatro di passioni incandescenti, con lo sguardo di Inzaghi a guidare il racconto: lui che ha trasportato la sua eleganza tattica dall’Europa all’Arabia, nel tentativo di cucire sul volto dell’Al-Hilal un’identità nuova, un’identità, anche qui, riconoscibile.
Ylenia Frezza






