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Pogacar umiliato, sconcerto nel ciclismo: scoppia il caso

C’è sconcerto nel mondo del ciclismo: Tadej Pogacar ai mondiali del Ruanda è già un caso. Una umiliazione impensabile subita dal ciclista.

Il 2025 resterà negli annali come l’anno in cui il ciclismo è approdato per la prima volta in Africa con i Mondiali in Ruanda. Un evento storico, certo, ma anche segnato da mille polemiche per il regime che governa Kigali e per la scelta dell’UCI di assegnare proprio lì la rassegna iridata.

Pogacar mondiali in Ruanda
Pogacar dopo la sconfita ai mondiali arriva l’umiliazione (Foto IG @ciclismoafondo_oficial
– sportitalia.it)

La curiosità era enorme, i riflettori puntati come mai prima e tra gli attesi protagonisti non poteva mancare Tadej Pogacar, fresco vincitore del suo quarto Tour de France. Tutti lo vedevano pronto a un’altra impresa, ma quello che è successo invece ha lasciato il mondo del ciclismo senza parole. Una umiliazione tale da necessitare di scuse.

Pogacar: l’umiliazione ai mondiali è troppo grande

Il campione sloveno, che sembrava indistruttibile dopo un’estate da dominatore, ha vissuto una delle giornate più buie della sua carriera. Non si tratta semplicemente di una sconfitta, perché le sconfitte fanno parte dello sport e Pogacar ne ha già conosciute, ma di qualcosa che suona quasi come una beffa, un’umiliazione che nessuno avrebbe mai immaginato. Infatti, nella prova a cronometro dei Mondiali, dove in tanti lo davano tra i favoriti, Pogacar è stato battuto in maniera netta.

E fin qui potrebbe sembrare solo una prestazione al di sotto delle aspettative. Però la verità è ancora più dura: Remco Evenepoel non solo lo ha sconfitto, ma addirittura lo ha doppiato, relegandolo fuori dal podio e costringendolo a chiudere al quarto posto. Per un corridore che aveva appena conquistato il Tour, quella controprestazione suona come la peggior giornata della sua vita sportiva.

Evenepoel batte Pogacar
Evenepoel doppia a cronometro Pogacar in Ruanda (Foto IG @vaniatoni
– sportitalia.it)

Come se non bastasse, la vicenda si è tinta di grottesco poco dopo la fine della gara. David Lappartient, presidente dell’UCI, ha infatti pubblicato un post celebrativo per complimentarsi con i nuovi campioni del mondo a cronometro. Fin qui nulla di strano. Il problema è che nel suo messaggio ha citato Marlen Reusser, regina tra le donne, e subito dopo ha nominato proprio Pogacar come vincitore della prova maschile. Un errore clamoroso, visto che il titolo era andato a Evenepoel. Una gaffe che, senza ombra di dubbio, ha trasformato la sconfitta di Pogacar in una ferita ancora più bruciante, amplificando la sensazione di imbarazzo attorno alla sua prestazione.

In un Mondiale già discusso per il contesto politico e per i riflettori accesi su un Paese come il Ruanda, l’episodio non poteva che alimentare ancora di più polemiche e ironie. Pogacar, che fino a poche settimane fa appariva intoccabile, ha visto la sua immagine incrinarsi in maniera inaspettata. Non c’è dubbio che saprà rialzarsi, perché la sua classe resta intatta e i numeri parlano per lui. Ma quella giornata in Ruanda resterà impressa come un incubo sportivo e mediatico, un passaggio a vuoto che nessuno avrebbe potuto prevedere.

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