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Tudor difende la Juventus: “Nostra identità chiara da sei mesi. Bremer e Thuram? Decideremo oggi”

Verso la sfida col Milan, Igor Tudor tecnico della Juventus ha presentato la sfida. Alla vigilia dell’incontro, l’allenatore due bianconeri ha parlato dalla sala stampa dell’Allianz Stadium, alla Continassa.

Sulla gara col Milan

Tudor preferisce non fare previsioni sulla gara contro Milan: “Che gara sarà non lo so, non ho la palla magica. Loro sono una squadra di primissimo livello con un grande allenatore e grandi giocatori che si trovano in un momento buono. Giochiamo in casa e dobbiamo fare una buona gara“. Una gara quella della Juventus che, secondo il tecnico croato, non ha delle priorità ma deve essere completa: “Mi interessa tutto. Tecnicamente, fare i passaggi giusti. Ma bisogna riuscire a fare tutto bene, si vince anche con il cuore, con la motivazione, con la voglia, sia davanti che dietro. Tutti i giorni, io voglio vedere tutto dai ragazzi. Io dipendo dai miei giocatori e voglio bene a tutti, il mio compito è risolvere le loro debolezze ed esaltare i loro punti di forza“.

Tudor sull’andamento della Juventus

La squadra bianconera ha messo in fila quattro pareggi di fila che hanno attirato sulla Juventus parecchie critiche: “Chiaro che manca la vittoria, è ovvio. Quando faccio le analisi, parlo sempre delle prestazioni. La squadra ha fatto due ottime gare, ha fatto quello che doveva e, secondo me, ha fatto meglio dell’avversario. È mancato poco per ottenere tre punti contro l’Atalanta e il Villarreal. La squadra sta bene, la vedo in crescita. Siamo la Juve, il pareggio non basta“. Rispondendo anche al fatto che finora la Juve non ha concretizzato quanto fatto prodotto finora: Le statistiche si possono vedere in tutti i modi. Vorrei che tutti contribuiscano in entrambe le fasi, a volte non succede. Io vorrei il goal da parte di tutti“.

Pressione per la vittoria

La pressione della vittoria però Tudor la lascia ai commenti dei giornalisti: “Tutte queste analisi mi interessano zero. Nelle ultime due partite ho visto la squadra molto bene, mi interessa questo. Il risultato dipende da tanti fattori“. Dichiarazioni quelle dell’allenatore della Juventus che vanno in controtendenza con le critiche mosse dall’opinione pubblica. Critiche che mettono nel mirino soprattutto due elementi l’equilibrio e l’identità di gioco della squadra. Il croato però respinge tutto al mittente: “Non so di cosa si parla fuori. L’equilibrio qui c’è dal primo giorno, si prova a fare tutto quel che si può. Si scelgono i giocatori giusti e si provano a fare i cambiamenti giusti durante le partite. Mi interessa vedere la squadra fare le cose che chiedo. Poi ci sono problematiche, difetti e limiti. Si lavora per migliorare, si prova a crescere su tutto. A volte ci riesci, altre no. A me la squadra piace, sta dando tutto e ha un’identità, sa cosa vuole fare con e senza palla. Manca qualche vittoria, sappiamo che quando si vince le analisi sono diverse rispetto a quando si ottengono risultati diversi. All’intervallo non parlo in base al risultato, ma a come stanno le cose“. E aggiunge: “Più chiara identità di questa non possiamo avere, sono sei mesi che giochiamo allo stesso modo“.

E osserva ancora, difendendo i suoi giocatori: “I ragazzi devono per forza dire qualcosa dopo le partite, quando vengono intervistati. Lo sapete. Sul goal concesso contro il Villarreal ho già commentato, è mancato un peso specifico che uno viene e dice: prendo palla io. È andata cosi, bisogna accettarla. A volte i tuoi difetti li paghi e altre volte no“.

Tudor sul turnover e le assenze della Juventus

Gleison Bremer in dubbio per Juventus-Milan
Gleison Bremer in dubbio per Juventus-Milan (LaPresse) – Sportitalia.it

Incalzato anche sulla formazione, mister Tudor risponde innanzitutto sulla situazione di Bremer e Thuram, elementi centrali di centrocampo e difesa della Juventus che sono mancati con il Villarreal ma fino a ieri non avevano svolto un allenamento completo in gruppo: “Vediamo oggi dopo la rifinitura, ora non posso dire niente“. Mentre, in attacco, altre polemiche sono nate dalle difficoltà mostrate dagli attaccanti e soprattutto dallo scarso rendimento dei nuovi arrivati: “Le rotazioni in attacco mettono in difficoltà i nuovi? Lavoro con loro dal punto di vista psicologico su questo. Non ho niente di aggiungere. Il mio lavoro farli rendere al massimo, le scelte che faccio dipendono da partita a partita“.

Sul connazionale Modric

A fine conferenza, Tudor ha parlato anche di Luka Modric, suo connazionale, che ha cominciato la stagione alla grande: “Ho giocato anche in nazionale con Modric. Lui ha fatto la storia del nostro popolo uno come lui non nascerà più. Nessuno si avvicina a lui, è il doppio di chiunque. Non ho mai visto uno giocare a questo livello a quarant’anni. Detto questo, domani spero faccia ca*are! (Ride, ndr)”.

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