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Sport in lutto, se ne va un grandissimo: il dolore è straziante

Tutta l’Italia sportiva è in lutto per la scomparsa di una figura storica, ha scritto pagine indimenticabili per lo sport.

C’è un silenzio diverso, più pesante, che accompagna queste ore tutti gli appassionati di sport. Un silenzio fatto di ricordi, di fotografie, di partite vissute con il fiato sospeso sugli spalti, di vittorie, tantissime vittorie. Ricordi indelebili che resteranno nel cuore di tutti.

Lutto nello sport
Sport italiano in lutto per la scomparsa – sportitalia.it

Si è spento ieri a Galantara, dove era ricoverato dopo un intervento chirurgico. La sua morte arriva appena due settimane dopo quella della figlia Claudia, conosciuta da tutti come Iaia, e questo rende la notizia ancora più dolorosa.

Sport in lacrime per la scomparsa

Con la scomparsa di Eligio Palazzetti, 92 anni, è come se la città intera avesse perso una parte della propria storia, perché Palazzetti non era solo un imprenditore di successo, ma uno di quegli uomini che sanno costruire sogni e trasformarli in realtà.

Infatti, chiunque abbia vissuto gli anni d’oro del basket pesarese non può non associare il suo nome alla leggenda della Scavolini Pesaro. È grazie a lui, alla sua visione e al suo entusiasmo, se la città marchigiana è diventata per decenni una delle capitali italiane della pallacanestro. Palazzetti arrivò al comando della Vuelle insieme a un gruppo di amici, con quell’energia tipica di chi vuole fare qualcosa di grande. All’inizio fu la Max Mobili, poi arrivò la svolta con il passaggio alla Scavolini, in un sodalizio che cambiò per sempre la storia sportiva della città.

Egidio Palazzetti è morto
E’ morto Egidio Palazzetti aveva fatto grande Pesaro nel Basket (Foto Facebook – sportitalia.it)

Però, come spesso accade nelle grandi avventure, anche quel legame si interruppe nel 1985, quando la coppia regina del basket cittadino si separò. Ma ciò che restò, e che ancora oggi viene ricordato con gratitudine e affetto, fu il patrimonio umano e sportivo costruito in quegli anni. Palazzetti aveva saputo circondarsi di persone straordinarie, credendo nel talento e nella passione prima ancora che nei numeri. Sotto la sua guida arrivarono nomi che avrebbero scritto la storia: Ario Costa, Domenico Zampolini e Walter Magnifico, il nucleo storico di quella squadra che poi sarebbe arrivata fino allo scudetto.

Senza ombra di dubbio, Eligio Palazzetti è stato uno di quegli uomini che hanno reso grande Pesaro. Non solo per i risultati sportivi, ma per la mentalità che aveva portato nel mondo del basket. Credeva nella forza del gruppo, nella condivisione, nella lealtà. I soldi per acquistare i giocatori, raccontano i cronisti di quegli anni, venivano messi da lui e da Scavolini in parti uguali. Parliamo di cifre importanti, quasi tre miliardi di vecchie lire solo per quei tre campioni. Un impegno che andava ben oltre il semplice tifo o l’investimento economico: era una questione di orgoglio, di appartenenza, di amore per la propria città.

Oggi, a Pesaro, in tanti ricordano Eligio Palazzetti non solo come il dirigente che fece grande la Vuelle, ma come un uomo buono, appassionato, capace di ispirare fiducia e rispetto. La sua scomparsa chiude un capitolo irripetibile, quello di un’epoca in cui lo sport sapeva unire e far sognare. E mentre la città si stringe nel dolore, resta la certezza che il nome di Palazzetti continuerà a vivere ogni volta che qualcuno parlerà della Scavolini Pesaro, ogni volta che un bambino entrerà in un palazzetto con una palla da basket tra le mani. Perché certi uomini, anche quando se ne vanno, continuano a fare squadra con il tempo.

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