Come si fa a disquisire sul fatto che Luciano Spalletti sia o non sia l’allenatore giusto per la Juventus? Non scherziamo.
Spalletti è l’allenatore giusto all’interno di tante situazioni sbagliate, bisognerebbe dire orribili. Questa può essere considerata una lettera aperta nei riguardi di Damien Comolli che fin qui ho evitato di criticare semplicemente perché un nuovo dirigente dovrebbe avere il margine minimo per lavorare.
Ma siccome sei alla Juventus e non al Roccacannuccia, ci sono alcune domande da rivolgere al suddetto Damien sapendo con non darà una risposta (me ne farò una ragione). Sapendo al tempo stesso che dovrebbe dare una risposta a chi ha a cuore – non da oggi – le sorti della Juventus.
Prima domanda: per quale motivo ha confermato con quella convinzione – almeno a parole – Igor Tudor, era giugno, per poi esonerarlo a fine ottobre dello stesso anno solare? Un dirigente accorto dovrebbe capire per tempo come funziona. Certo, si possono sbagliare le valutazioni, ma diventa complicato rimangiarsi una decisione in pochi mesi: capirei a febbraio o marzo, se i risultati fossero una Waterloo, ma non all’alba di novembre. In questo modo dimostri di ragionare di pancia piuttosto che secondo un criterio organizzativo che il dirigente di un grande club dovrebbe avere.
Seconda domanda: come si può portare avanti una trattativa, mi riferisco al riscatto di Kolo Muani, per mesi e mesi e poi cambiare rotta all’improvviso? Se procedi per così tanto tempo significa che si tratta di una priorità. Ma se cambi idea dopo mesi e mesi per andare su una nuova rotta (nel caso specifico Jonathan David) significa che le tue idee sono molto confuse e poco chiare. Io sono un estimatore di David e anche di Openda, sono ottimi attaccanti e non partecipo alla moda del momento di ritenerli (sempre parlando dopo e non prima…) due scarponi e nulla più. Ma se il tuo allenatore, ormai il tuo ex, ha fatto una richiesta sarebbe giusto essere chiaro con lui, evitare di perdere tempo con il Paris Saint-Germain che ti aspetta al varco dopo aver fatto un prezzo con molta chiarezza? Comolli memorizzi che questa non può essere una strategia degna del grande club che rappresenta.
Terza e ultima domanda (per ora): com’è possibile che la Juventus non curi l’organigramma tutelando l’abc, il famoso minimo sindacale? Traduzione: non è possibile arrivare a fine ottobre senza un direttore sportivo, dopo aver assunto un altro paio di figure che hanno ruoli indefiniti. Soprattutto non è possibile che Comolli guidi il mercato estivo, rimandi la scelta più importante per poi prepararsi a diventare amministratore delegato. Il direttore sportivo non è una figura da azzeccagarbugli, trattasi della persona che deve pensare alla gestione quotidiana e che non dovrebbe avere il tempo neanche per sorseggiare un caffè. Ma se tu rinvii a dopodomani quanto avresti dovuto fare avant’ieri, non hai molti argomenti da spendere per giustificarti. Al massimo arrivi fuori tempo massimo e non si tratta di una bellissima cosa.
Ci sarebbero altre due o tre domande da fare, esimio Comolli, ma non vorrei essere logorroico e per ora va bene cosi. Un’ultima considerazione: come diceva il famoso saggio della compagnia, quando copri un ruolo importante in un club prestigioso la parola d’ordine è – non dovrebbe essere- quella di non pensare che tutto sia dovuto e che abbia conquistato un diritto al vitalizio.
Semplicemente perché come ti hanno chiamato, puntando su di te, sono altrettanto rapidi a presentarti il conto. A maggior ragione se non ci fosse il minimo sindacale che ti avevano chiesto per svoltare. Quindi, occhio a non adagiarti su un letto di piume.
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