Sono anni che glorifichiamo i Percassi perché hanno dimostrato di saper fare calcio, soldi e impresa.
Da Zingonia allo stadio, dai giovani alle plusvalenze, la Coppa vinta e la gloria della Champions League. Tutto perfetto. Una società modello in Europa che ha scritto la storia. Però adesso c’è un però… Avremmo evitato volentieri di scrivere questo editoriale ma due riflessioni le merita anche la Dea.

Le vedove dí Gasperini
La cosa peggiore è che adesso noi del “il vero artefice di questo miracolo è Percassi” passiamo in netta minoranza sulle vedove di Gasperini che urlavano “se va via il Mister l’Atalanta torna una squadra normale”.
Più o meno come successe circa 15 anni fa a Udine. Il segreto era Pozzo o Guidolin? Il tempo ha detto che il segreto era il binomio ma quell’Udinese non è più esistita. Abbiamo visto qualcosa di diverso.
L’errore di Percassi
Percassi però, non solo ci ha messo in netta minoranza (noi che eravamo del suo partito) ma ha anche deciso di andare sul terrazzo del quinto piano e buttarsi di sotto. Puoi avere una annata di assestamento, dopo la sbornia Gasp, ma se prendi Juric significa che sei autolesionista. E queste cose le abbiamo scritte dal primo giorno del suo ingaggio.
Ora sarebbe troppo facile. Andate su google e inserite le parole giuste nel motore di ricerca. Se perdi Gasperini devi cambiare completamente allenatore, non con le idee scopiazzate del suo predecessore, devi vendere tutti i tuoi big, fare cassa per milioni e milioni di euro e devi far ripartire un nuovo ciclo.
La scelta Juric
Così, invece, hai tenuto quasi tutti i big e li hai affidati ad un allenatore, Juric, che ha preso quella parabola discendente pericolosa che ti costa caro in termini di classifica e credibilità. Da un genio come Luca Percassi questo non lo potevamo immaginare. Forse consigliato male dal Direttore D’Amico che in estate pensava più al Milan (ma gli è andata male) che alla scelta del nuovo mister. Troppi calciatori sono arrivati a fine corsa e molti acquisti non sono da Atalanta.
La Dea i pacchi li fa non li riceve. Invece, ad esempio, con Krstovic ci sono caduti con tutti i piedi nella trappola di Corvino. Non volevamo l’Atalanta fissa in Champions per il resto della vita ma passare da top club a squadra che perde 0-3 in casa con una neo promossa ce ne passa. Qualcosa nei ragionamenti è andato storto.
Palladino e Motta mancati
A Bergamo era più indicato un Palladino o Thiago Motta. Sicuramente meglio il primo del secondo. Tutto, tutti tranne Juric.
Atteggiamenti sbagli, gestione pessima del gruppo, letture tardive e un anno di disastri veri non si cancellano ricordando qualche stagione positiva a Torino e sperando nella sua voglia di rivalsa. Nel calcio e nella vita tutti sbagliamo. Percassi ha creato un vero patrimonio a Bergamo. Questa volta, però, ha sbagliato lettura e ha messo il suo giochino nelle mani sbagliate. Se si deve cambiare bisogna farlo adesso che c’è la sosta. Dopo, tra turni infrasettimanali e impegni europei, sarebbe troppo tardi.






